Il nuovo capo della diplomazia algerina visita Mali e Niger, teatro di criticità

di claudia

di Céline Camoin

Ahmed Attaf, il nuovo capo della diplomazia algerina, si è spostato verso sud, nei due Paesi che confinano a Sud e con i quali si stanno verificando situazioni critiche. Dopo una sosta a Bamako, in Mali, nei giorni scorsi si è recato a Niamey, in Niger dove ha consegnato un messaggio del presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, al suo omologo nigerino, Mohamed Bazoum.

Il comunicato ufficiale del ministero degli Esteri algerino, come riportato dall’Aps, non menziona la spinosa questione dei migranti africani espulsi dall’Algeria e lasciati nel nord del Niger, nella regione di Agadez. Da gennaio oltre 11.000 migranti subsahariani – secondo dati di associazioni – sono stati cacciati via attraverso il deserto che delimita il confine tra i due Paesi, con conseguenze umanitarie pesanti per il nord del Niger.

Da fonti ufficiali si apprende che si è trattato di una visita di lavoro nell’ambito del rafforzamento dei rapporti di cooperazione e solidarietà, e l’intensificarsi della consultazione e del coordinamento tra i due Paesi.

Algeri e Niamey intendono inoltre “stabilire un partenariato economico a vantaggio di entrambe le parti e dell’intera regione”, si legge in un comunicato ministeriale. In tale contesto, “è stata sottolineata l’importanza e l’attenzione prestata dai due presidenti alla concretizzazione dei programmi di solidarietà affidati all’Agenzia algerina per la cooperazione internazionale a favore della popolazione del nord del Niger, e in particolare nel la regione di Agadez, nonché progetti di cooperazione economica bilaterale nel settore degli idrocarburi, e progetti multilaterali come i progetti di strade e dorsali transahariane e il progetto del gasdotto Nigeria-Algeria che passa attraverso il Niger”.

Inoltre, “le due parti hanno accolto con favore la grande convergenza delle posizioni dei due Paesi rispetto agli sviluppi sulla scena regionale, continentale e internazionale, nel contesto del loro costante attaccamento ai principi dell’unità africana e del loro approccio comune per promuovere obiettivi di sviluppo e di integrazione continentale, oltre al loro impegno per i principi di non allineamento in un sistema di relazioni internazionali contemporanee segnato da un’estrema polarizzazione”.

A questo proposito, Attaf ha informato il presidente nigerino sullo stato delle relazioni nella regione del Maghreb e sugli sforzi compiuti dall’Algeria per eliminare gli ostacoli che si frappongono all’attuazione dell’Accordo di pace e alla riconciliazione in Mali. Il presidente Bazoum ha affermato di sostenere questi passi nel quadro della partecipazione del Niger come membro della mediazione internazionale guidata dall’Algeria.

Mercoledi, Ahmed Attaf ha incontrato a Bamako il capo della giunta maliana e presidente della transizione, il colonnello Assimi Goita. Secondo la stampa ufficiale algerina, le due parti hanno passato in rassegna le varie dimensioni delle relazioni algerino-maliani, sottolineando la densità di progetti di cooperazione e programmi di solidarietà in vari ambiti, e l’importanza delle prossime scadenze bilaterali a sostegno del partenariato economico tra i due Paesi.

Le due parti hanno anche discusso i modi per superare le difficoltà che attualmente ostacolano l’attuazione dell’Accordo di pace e riconciliazione in Mali derivante dal Processo di Algeri, nonché i modi per attivare meccanismi di cooperazione bilaterali o multilaterali in materia di sicurezza per far fronte alle crescenti minacce terroristiche e alla diffusione della criminalità organizzata nel vicinato comune. Di fatto, a otto anni dalla firma di questi accordi tra il governo e gruppi armati del nord, l’attuazione è ancora soggetta a disaccordi e ritardi.

Attaf ha sottolineato che l’Algeria “non risparmierà alcuno sforzo per sostenere il ripristino della sicurezza e della pace nella Repubblica del Mali, sulla base della sua ferma convinzione che la stabilità dei due paesi è un tutto indivisibile”.

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