Il cinema africano resiste

di claudia

Il mondo del cinema è in crisi a causa della pandemia. Ne è vittima anche quello africano, come dimostra il recente annuncio del posticipo a data da destinarsi del FESPACO, il Festival Panafricano dei cineasti. Le ultime notizie però, fanno ben sperare: pioggia di candidature per gli Oscar e successi mondiali di serie televisive. E per gli appassionati torna a marzo l’atteso appuntamento con il Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina: tutto online. Un programma ricco di proiezioni e incontri imperdibili

di Annamaria Gallone

Tutto il cinema mondiale sta affrontando una pesantissima crisi a causa della pandemia: sale chiuse e festival posticipati di molti mesi o addirittura rimandati a data da decidere in attesa che l’incubo sia passato.
Il Festival di Cannes, uno dei più importanti a livello mondiale, lo scorso anno è stato costretto ad annullare il rituale appuntamento del mese di maggio e ha affidato i film selezionati a vari festival nel mondo, che a loro volta hanno dovuto ricorrere al web per poterli programmare. E per quest’anno ha scelto, come data provvisoria, dal 6 al 17 luglio.

Anche il Cinema Africano ha sofferto dei medesimi problemi e da poco è giunta una notizia sconcertante: è stato rimandato “a data da stabilire” il FESPACO, il Festival Panafricano dei cineasti, il più importante di tutto il continente, appuntamento irrinunciabile per chiunque ami questa cinematografia. La manifestazione, che ha tenuto testa all’ebola, alle dittature, agli attacchi terroristici, si è dovuta arrendere al Covid. D’altra parte, sarebbero stati ben pochi i nuovi film, poiché anche le produzioni si sono bloccate. L’evento, che ha cadenza biennale, è nato nel 1969, quando il Burkina si chiamava ancora Alto Volta e ha acquisito sempre maggiore importanza negli anni fino a diventare il più importante Festival del mondo africano e della diaspora, motivato dall’esigenza di mostrare sugli schermi africani i film realizzati dai registi locali e non solo i prodotti del più basso consumo esportati dall’Occidente o dall’India. Speriamo davvero che non si fermi.

Spiragli di luce

Le buone notizie, però, non mancano. Ben 11 film africani hanno sono stati candidati nella categoria miglior film internazionale per l’Oscar 2021: produzioni del Marocco, Egitto, Camerun, costa d’Avorio, Kenia, Nigeria, Senegal, Sud Africa, Tunisia e, per la prima volta, Sudan e Lesotho. E, per ora, sono rimati in lizza due film di cui vi ho già parlato in questa rubrica: Night of the Kings dell’ivoriano Philippe Lacôte e The Man Who Sold his Skin della regista tunisina Kaouther Ben Hania
Anche i film e le serie di “Nollyood”, da sempre enorme successo commerciale anche se a lungo considerati di seconda categoria, hanno decisamente migliorato il livello artistico: il budget è diventato più importante (prima si girava un film in 3 giorni!!!) e sono regolarmente programmate su piattaforme come Netflix e la locale Iroko TV. Il mondo ha così accesso a storie diverse e intriganti che ci fanno conoscere la quotidianità degli Africani.

E l’altra buona notizia è che finalmente il FESCAAAL (festival di Cinema Africano, Asia e America Latina) ha una data definita. Dopo averlo rinviato con grande dolore lo scorso anno, sempre alla ricerca di una data possibile, il dado è tratto: il 30° Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina – FESCAAAL si terrà online su MYmovies.it, dal 20 al 28 marzo 2021: 9 giorni di proiezioni, incontri con gli autori, eventi speciali e multidisciplinari ispirati alle culture dei 3 continenti.

È un anniversario speciale e un traguardo importante per il Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina, organizzato e promosso da Associazione COE. L’occasione per una riflessione sulla mission del Festival: promuovere la conoscenza delle cinematografie dei tre continenti per contribuire ad accrescere la diversità culturale dell’offerta cinematografica in Italia, come fattore di sviluppo e fonte di scambio interculturale, innovazione e creatività.
La Zebra prismatica, divenuta ormai simbolo del festival, si veste a festa per celebrare i 30 anni di attività e si riconferma come simbolo di una società in continuo cambiamento. Il claim dell’edizione, MiWorld From A to Zebra, sintetizza la vocazione di ricerca del FESCAAAL, che dalla sua nascita, nel 1991, porta a Milano e in Italia la vivace scena artistica e culturale dei 3 continenti con un’attenzione particolare alle nuove generazioni.
Tra i circa 600 film ricevuti quest’anno, ne sono stati selezionati 50 che rappresentano “il meglio” delle ultime produzioni da e su Africa, Asia e America Latina. Tutti i dettagli sono reperibili sul sito: fescaaal.org
Cambia la modalità di vivere il Festival, ma assolutamente non la varietà e la qualità dell’offerta culturale: 9 giorni di proiezioni sulla piattaforma MYmovies.it accompagnati da incontri con gli autori, eventi speciali e di approfondimento come sempre ispirati alle culture dei 3 continenti, il tutto fruibile in digitale. Tutti i film in programma saranno visibili con la sottoscrizione di un abbonamento, i dibattiti e gli eventi saranno ad accesso libero su Zoom e in streaming sui canali social del FESCAAAL.
Un ricchissimo e stimolante programma che potrete apprezzare ovunque voi siate!

(Annamaria Gallone)

(Foto di copertina courtesy Andrea Frazzetta)

Condividi

Altre letture correlate: