Hissène Habré oggi a giudizio

di Enrico Casale
hissène habré

hissène habré e françois mitterandOggi è una giornata storica per la politica e la giustizia in Africa. A Dakar (Senegal) si apre il processo all’ex dittatore del Ciad, Hissène Habré (1982-1990). È la prima volta che un ex Presidente africano viene portato davanti al giudice di un Paese terzo per rispondere di reati commessi durante il suo mandato. Hissène Habré, soprannominato il «il Pinochet africano» è accusato di migliaia di omicidi politici, detenzioni illegali e dell’uso sistematico della tortura contro la popolazione locale. Secondo l’Ong Human Rights Watch, esistono le prove di almeno 1.200 omicidi e 12mila casi di tortura ordinati dall’ex dittatore.

Nel 1992, una commissione d’inchiesta locale, formata dall’attuale presidente del Ciad Idriss Déby, ha pubblicato un rapporto nel quale si accusa Habré di aver ordinato alla polizia politica, la Direction de la documentation et de la sécurité, l’uccisione di 40mila persone e la tortura di 200mila oppositori. Nel gennaio 1992, dopo il rovesciamento di Habré, diverse fosse comuni sono state scoperte nei pressi della capitale. Le tombe contenevano gli scheletri di 150 detenuti giustiziati dalla famigerata polizia politico. Attualmente, lo Stato ciadiano riconosce 80mila orfani prodotti dal terrore del regime di Habré.

Habrè conquista il potere nel 1982 cacciando il suo predecessore Goukouni Oueddei. Subito dopo il golpe, quest’ultimo si rifugia nel Nord del Ciad da dove, grazie all’aiuto di Muammar Gheddafi, inizia a combattere l’esercito ciadiano. Solo grazie al sostegno della Francia e degli Stati Uniti, Habré riesce a battere sul campo le milizie di Oueddei e a riprendere il controllo del Paese. Il 1º dicembre 1990, però, il regime di Habré è a sua volta rovesciato da Idriss Déby Itno. Per evitare un giudizio in patria, Habré fugge in Senegal. Qui vive tranquillamente il suo esilio per 22 anni.

Nel luglio 2006, l’Unione africana invia al Senegal un mandato per processarlo per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e tortura. In quegli anni, il Senegal non ha però una legislazione che gli permette di giudicare un ex Capo di Stato straniero per crimini commessi al di fuori del proprio territorio. Su pressione internazionale, Dakar adotta così una serie di riforme in ambito legislativo (in particolare un emendamento alla costituzione) per giudicare l’ex dittatore ciadiano. Nel frattempo Habré viene condannato a morte in contumacia dal Ciad per crimini contro l’umanità.

hissène habré e ronald reganDopo alcune diatribe tra Ua e Dakar sui costi del processo, oggi si terrà la prima udienza di un processo storico in cui un politico viene chiamato a rispondere davanti a un giudice dei crimini commessi durante il suo mandato. La difesa di Habré però attacca il tribunale. Gli avvocati difensori di Habré descivono la Corte come uno «strumento politico», usato dal presidente senegalese Déby contro i suoi oppositori.

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