Guinea, nel 2024 si terrà il referendum costituzionale

di claudia

 La giunta militare al potere in Guinea ha annunciato ufficialmente che nel 2024 si terrà il referendum costituzionale, un passo fondamentale per il ritorno del potere ai civili. Il colonnello Mamady Doumbouya, capo della giunta, lo ha annunciato al discorso di fine anno, domenica sera, ma non ha precisato la data in cui si terrà questo appuntamento.

“Durante il nuovo anno, sarà sottoposta a referendum una nuova Costituzione che ci somiglia e ci unisce” ha detto Doumboya alla tv nazionale guineana, promettendo “una Costituzione approvata dal popolo e che non sia un copia e incolla, ma che tragga ispirazione dal passato per costruire insieme il nostro futuro”.

Dopo il colpo di stato del 2021, il colonnello Doumbouya si è insediato come presidente al posto di Alpha Condé e, sotto la pressione internazionale, si è impegnato a cedere il potere a civili eletti entro due anni a partire dal gennaio 2023. Il colpo di stato del 5 settembre 2021 è stato uno dei numerosi colpi di stato, e tentativi di colpo di stato, che hanno scosso l’Africa occidentale dalla presa del potere da parte dei colonnelli in Mali nell’agosto 2020.

Doumbouya ha promesso più volte ai guineani, in diversi messaggi più politici che militari, di ricostruire uno Stato minato dalle divisioni e dalla corruzione ritenute endemiche: il suo governo ha avviato un gran numero di procedimenti giudiziari contro coloro che erano vicini all’ex presidente Condé.

Al discorso di fine anno il colonnello guineano ha indicato che alla guida dei consigli comunali saranno presto designate persone nominate dallo Stato, elette nel 2018 e il cui mandato scadrà nel primo trimestre del 2024: quasi tutti i consigli comunali sono attualmente guidati da funzionari dei partiti dell’ex presidente Condé e dell’ex primo ministro Cellou Dalein Diallo, molto critici nei confronti della gestione dello Stato da parte dell’esercito. Doumbouya ha collegato questi annunci al desiderio di “continuare gli sforzi considerevoli per il ritorno all’ordine costituzionale, attraverso l’organizzazione di elezioni libere, democratiche e trasparenti dalla base al vertice pur rispettando il programma di transizione”.

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