Etiopia: Onu finanzia indagine su abusi di guerra in Tigray

di Valentina Milani

L’Etiopia non è riuscita ieri a bloccare i finanziamenti delle Nazioni Unite per un’indagine indipendente sugli abusi nel conflitto del Paese. Il comitato del bilancio dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha quindi dato il via libera per approvare il finanziamento dell’inchiesta avviata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra a dicembre. L’indagine dovrà raccogliere prove e identificare i responsabili degli abusi, in vista di futuri procedimenti giudiziari.

L’Etiopia ha annunciato che non collaborerà. Il diplomatico etiope Lemlem Fiseha Minale ha dichiarato: “L’Etiopia non riconosce questo meccanismo e gli inquirenti non avranno accesso all’Etiopia”. Ha poi aggiunto: “Non ha intenzione o motivo di promuovere i diritti umani. È chiaramente e completamente un organo politico”.

“Gli Stati Uniti affermano l’importanza di rispettare e garantire l’attuazione delle decisioni del Consiglio per i diritti umani in quanto organismo intergovernativo delle Nazioni Unite – ha affermato l’ambasciatore statunitense per la gestione e la riforma delle Nazioni Unite, Chris Lu -. Tali mandati non dovrebbero essere pregiudicati da decisioni di bilancio”.

Nel 2020 è scoppiata la guerra tra le truppe federali dell’Etiopia e le milizie del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), che controlla la regione del Tigray. I combattimenti si sono diffusi lo scorso anno dal Tigray alle vicine regioni di Amhara e Afar prima che le forze ribelli del Tigray venissero respinte. In questi mesi sono stati segnalati decine di casi di violazioni dei diritti umani. A novembre, un’indagine congiunta della Commissione etiope per i diritti umani nominata dallo Stato e dell’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha rilevato che tutte le parti nel conflitto del Tigray avevano commesso violazioni che potrebbero equivalere a crimini di guerra.

Il direttore delle Nazioni Unite di Human Rights Watch, Louis Charbonneau, ha dichiarato all’agenzia Reuters che le Nazioni Unite dovrebbero “mettere in moto le indagini”. “I Paesi membri delle Nazioni Unite hanno inviato oggi un forte messaggio all’Etiopia che il suo tentativo sfacciato di sfuggire alla responsabilità per crimini di guerra e altri abusi definanziando l’indagine sui diritti umani dell’Onu è inaccettabile”, ha affermato Charbonneau.

Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha affermato che l’inchiesta deve diventare operativa sottolineando che “in Etiopia o in qualsiasi altra parte del mondo, le violazioni dei diritti umani devono essere indagate”.

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