Embargo armi per la Somalia, esentata la Turchia

di claudia
somalia e turchia

La Turchia è tra i Paesi esentati dall’embargo sulle armi imposto alla Somalia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lo hanno detto ieri fonti dell’Onu. L’embargo è in vigore dal 1992 per interrompere il flusso di armi verso il paese dopo che era stato trascinato in una guerra civile. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite lo ha esteso fino al 15 novembre 2023, citando la continua minaccia del gruppo terroristico al-Shabaab alla pace e alla stabilità della regione.

La risoluzione proibisce a tutti i membri delle Nazioni Unite di fornire armi e attrezzature militari alla Somalia, nonché di finanziare, ma esenta l’addestramento militare, il supporto tecnico e altra assistenza fornita per formare l’esercito somalo, migliorare le istituzioni e la prevenzione della pirateria e delle rapine sulla costa.

Mentre l’esenzione è già stata applicata alla Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Somalia (Unsom) e alla Missione di transizione africana in Somalia (Atmis), la Turchia, il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Unione europea sono stati inclusi nell’elenco delle nazioni esentate dall’embargo.

Il comando della task force somala-turca delle forze armate turche (Tsk) contribuisce in modo significativo al training dei militari somali. Le truppe turche sono arrivate in Somalia nel 2017 dopo aver raggiunto un accordo sull’addestramento militare e la cooperazione tecnica con la nazione nel 2010.

Da anni, la Somalia deve convivere con la presenza di al-Shabaab, movimento jihadista legato ad al-Qaeda. Dal 2007, al-Shabaab ha condotto una campagna militare contro il governo e le forze internazionali che ha causato migliaia di vittime, incluso un attacco con un’autobomba alla fine di ottobre a Mogadiscio che ha ucciso almeno 100 persone e ne ha ferite altre 300.

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