Dossier libico sul tavolo dell’Onu a settembre

di claudia

Il dossier libico sarà discusso dal Consiglio di sicurezza a settembre. Lo assicurano fonti di Dublino che hanno annunciato il programma dell’Irlanda che a giorni assumerà la guida dell’organo delle Nazioni Unite. Nonostante siano sul tavolo diverse crisi geopolitiche (Afghanistan, Siria, Yemen e Sudan), secondo il sito web irlandese gov.ie, la questione libica ha ancora una priorità elevata a livello internazionale.

Dopo dieci anni di conflitto quasi ininterrotto, la divisione del Paese e delle sue istituzioni e l’escalation militare lanciata da Khalifa Haftar nel tentativo di conquistare Tripoli tra aprile 2019 e l’estate del 2020, la Libia sembra ora aver voltato pagina.

Con l’insediamento, a metà marzo 2021, del Governo di unità nazionale guidato da Abdul Hamid Dabaiba (reso possibile grazie al blocco dell’offensiva di Haftar da parte della Turchia, al raggiungimento e mantenimento del cessate il fuoco permanente e alla ripresa dei negoziati sotto l’egida delle Nazioni Unite nel quadro del Libyan Political Dialogue Forum), la Libia pare abbia girato pagina. “Le sfide restano ingenti – spiegano gli analisti di Ispi, centro studi internazionali di Milano, in un recente studio -. La mera creazione del nuovo governo non garantisce automaticamente la buona riuscita della transizione in un Paese dilaniato e impoverito da un decennio di conflitti (nonostante la ricchezza derivante dallo sfruttamento delle risorse petrolifere), frammentato da logiche di potere locale che continuano a essere alimentate da pressioni e interferenze esterne, alle prese con la necessità di ricostruire le proprie istituzioni in maniera credibile e legittima, e che tenta di tenere a bada le agende concorrenti degli attori esterni rispondendo in maniera adeguata alle sfide della pandemia di Covid-19”.

La comunità internazionale guarda però con cauto ottimismo alla crisi libica. Analisti politici vedono in modo positivo la ripresa del dialogo nazionale, dei negoziati e della transizione verso le elezioni che, secondo i programmi, dovrebbero tenersi il 24 dicembre 2021. “La Libia – continuano i ricercatori di Ispi – è una priorità di politica estera per molti Stati membri dell’Unione europea e per l’Italia in primis per una serie questioni cruciali che vanno dalla gestione delle migrazioni irregolari che transitano attraverso il Paese nordafricano dirette in Europa all’impatto della fragilità libica sulle dinamiche securitarie nel Sahel”.

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