Centrafrica: il giuramento e le promesse di Touadéra

di Valentina Milani
faustin archange touadera

Il presidente della Repubblica Centrafricana (Rca), Faustin-Archange Touadéra, ha prestato ieri giuramento per il suo secondo mandato dopo le controverse elezioni di dicembre, svoltesi tra un’offensiva dei ribelli e le richieste dell’opposizione di rinviarle. La cerimonia si è tenuta nella capitale, Bangui, dove Touadéra ha prestato giuramento davanti ai giudici della Corte costituzionale e alla presenza di diversi leader politici e religiosi, anche se non ha visto la partecipazione di diversi partiti di opposizione, che continuano a denunciare irregolarità nelle elezioni secondo il portale di notizie centrafricano Corbeau News.

Nel corso della cerimonia, il presidente ha annunciato che il Paese organizzerà presto elezioni locali e ha rivelato che un nuovo Senato sarà formato per il suo nuovo mandato: a riferirlo su Twitter è il suo consigliere di comunicazione, Ursule Aguingo.

Come riferisce sempre su Twitter Guira Fm, la stazione radio creata dalla Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana (Minusca), il presidente si è anche impegnato per “avviare presto delle consultazioni nazionali in vista di un dialogo che permetta di raggiungere una totale risoluzione della crisi e rilanciare il Paese sulla via dello sviluppo”. Touadéra ha anche detto, secondo quanto riportato dalla medesima fonte, di voler combattere contro la corruzione attraverso “servizi meglio formati e protetti”, preannunciando “una profonda riforma dell’Ispettorato Generale dello Stato e dell’Ispettorato Generale delle Finanze che permetterà la sistematizzazione dei controlli e delle verifiche delle imprese”. Per quanto riguarda crimini e reati, il presidente rieletto ha rimarcato una linea dura: “impunità zero per tutti gli autori di crimini. La lotta contro l’impunità sarà la spina dorsale del mio nuovo mandato quinquennale” ha detto come riporta Guira Fm.

Il processo elettorale è stato ostacolato dall’insurrezione di alcuni gruppi ribelli firmatari dell’accordo di pace di Khartoum, uniti nella Coalizione dei patrioti per il cambiamento (Cpc). La nuova crisi armata ha avuto pesanti conseguenze sul Paese, soprattutto dal punto di vista umanitario, ma ha anche turbato lo svolgimento delle elezioni. Accusato di essere dietro la ribellione, l’ex presidente François Bozizé, la cui candidatura alle presidenziali era stata respinta per pendenze giudiziarie. 

Condividi

Altre letture correlate: