Camerun: gli Usa impongono restrizioni sui visti

di Valentina Milani

Gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni sui visti a – non meglio precisati – individui che minano la risoluzione pacifica della crisi nelle regioni anglofone del Camerun. Lo riferisce la stampa camerunese facendo eco al comunicato stampa del Segretario di Stato statunitense Antony J. Blinken, firmato il 7 giugno. Tali sanzioni, si spiega,  riflettono l’impegno degli Stati Uniti a portare avanti un dialogo per risolvere pacificamente la crisi anglofona in atto da quattro anni e sostenere il rispetto dei diritti umani.

Nel comunicato di Blinken si legge che gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per le continue violenze nelle regioni anglofone del Camerun. “Continuiamo a chiedere al governo del Camerun e ai gruppi separatisti armati di porre fine alla violenza e di impegnarsi in un dialogo incondizionato per risolvere pacificamente la crisi”. Washington sottolinea che è importante che i bambini possano andare a scuola e che gli aiuti umanitari possano essere consegnati. “Esortiamo tutte le parti interessate in Camerun e nella diaspora a impegnarsi in modo costruttivo e a cercare una soluzione pacifica alla crisi”. Inoltre, gli Stati Uniti “condannano coloro che minano la pace impegnandosi o incitando alla violenza, commettendo violazioni e abusi dei diritti umani e minacciando i difensori della pace o gli operatori umanitari”.

Blinken annuncia di aver messo in atto una politica che impone restrizioni sui visti a coloro che sono considerati responsabili o complici nel minare la soluzione pacifica della crisi nelle regioni anglofone del Camerun, il Nordovest e il Sudovest.

Le due regioni, in cui vive la maggior parte della minoranza anglofona del Camerun a maggioranza francofona, sono state attanagliate dai combattimenti dal 2017, quando le rivendicazioni della popolazione per una maggiore rappresentatività e la fine delle disxriminazioni sono state accolte da una ribellione armata separatista, che ha persino proclamato l’esistenza del proprio territorio, denominato Ambazonia. Si stima che la guerra ha provocato almeno 3.500 morti e 700.000 profughi.

I difensori dei diritti umani accusano entrambe le parti di aver commesso atrocità. Sebbene il governo di solito respinga queste accuse, secondo la Reuters in alcuni casi ha successivamente arrestato soldati accusandoli di essere coinvolti in uccisioni e torture.

Nel 2019, l’amministrazione Trump ha posto fine ai vantaggi commerciali preferenziali del Camerun a causa di esecuzioni extragiudiziali, torture e altre violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza camerunesi del regime di Yaoundé. 

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