Mali, una mostra di beni culturali sequestrati da traffico illecito

di Valentina Milani

Una mostra intitolata “Proteggiamo i nostri beni culturali per le generazioni future” è stata inaugurata presso il Museo Nazionale di Bamako, in Mali, e sarà visitabile fino al 30 settembre.

Come riferisce la stampa locale l’esposizione conta oltre 200 oggetti ed è stata organizzata dall’Assessorato alla Cultura nell’ambito dell’attuazione del progetto: “Sensibilizzazione, educazione alla lotta contro il traffico illecito ed esposizione dei beni culturali”.

La mostra è finanziata dall’Ambasciata americana nell’ambito di un accordo firmato il 19 settembre 1993 tra i governi degli Stati Uniti e del Mali. L’accordo riguarda l’imposizione di restrizioni all’importazione di alcune categorie di beni archeologici ed etnologici dal Mali ed è stato rinnovato lunedì per la settima volta.

Gli oggetti esposti comprendono terrecotte, maschere, bracciali e altri oggetti di valore inestimabile che sono stati sequestrati dalla dogana statunitense e restituiti al Mali in base all’Accordo bilaterale.

L’inaugurazione è stata presieduta dal ministro dell’Artigianato, della Cultura, dell’Industria Alberghiera e del Turismo, Andogoly Guindo, alla presenza dell’ambasciatore statunitense in Mali, Dennis B. Hankins, e del capo del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Hankins, e il capo dell’ufficio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), Edmond Mukala. 

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