Tunisia: la posizione del presidente Saied su Fondo monetario, migranti e investimenti

di claudia

Negoziati con il Fondo monetario internazionale (Fmi), migrazione irregolare e investimenti europei, sono stati i principali argomenti della dichiarazione del presidente tunisino Kais Saied, ieri, in occasione della visita al Palazzo di Cartagine, della presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, della presidente della Commissione europea, Ursula Van Der Leyen e del primo ministro olandese Mark Rutte.

“Il presidente (Saied) ha dichiarato questa domenica che per qualsiasi negoziato con il Fondo monetario internazionale, le soluzioni non possono, in ogni caso, essere presentati sotto forma di diktat. Le soluzioni classiche non faranno che aggravare la crisi sociale e impattare, negativamente, la situazione in Tunisia e nell’intera regione. Il Fmi deve rivedere le sue proposte per arrivare a una soluzione”, ha indicato, secondo Mosaique Fm

“Se la Tunisia vive attualmente una difficile situazione finanziaria, economica e sociale, è perché i tunisini sono stati a lungo vittime delle ripercussioni delle precedenti politiche interne, ma anche esterne”, ha affermato Saied. Ha aggiunto che il popolo tunisino, che alla fine del 2010 si è ribellato contro il dispotismo e la corruzione, non abbandonerà le sue rivendicazioni di libertà, né il suo legittimo diritto al lavoro e alla dignità nazionale.

Riferendosi ai fondi saccheggiati, il presidente della Repubblica ha osservato che la Tunisia non ha ancora recuperato le somme saccheggiate, prima e dopo il 2011. Ha anche chiesto la conversione dei debiti in progetti di investimento.

“Le soluzioni alla situazione tunisina devono scaturire dalla sola volontà dei tunisini”, ha argomentato, precisando che “la Tunisia non è una questione internazionale, ma prettamente nazionale e che con i partner la soluzione va trovata su questa base”.

Per quanto riguarda la questione della migrazione, il presidente Saied ha chiesto un approccio realistico e collettivo. “I nostri valori ci impongono di trattare i migranti irregolari con umanità”, ha affermato, aggiungendo che la Tunisia è diventata una destinazione da punto di transito. “La permanenza dei migranti deve essere regolare, tutti devono rispettare il Paese e le sue leggi”, ha proseguito.

Ha definito disumana e inammissibile la proposta, avanzata – nella discrezione – da alcuni partiti, di insediare i migranti in Tunisia, in cambio di un sostegno economico concesso al Paese.

“Inoltre, le soluzioni di sicurezza hanno mostrato i loro limiti, perché aggravano le sofferenze delle vittime della povertà e delle guerre. Se avessero avuto le condizioni più elementari per una vita dignitosa, non sarebbero state facili prede per le reti criminali”, ha assicurato il capo dello Stato.

Riferendosi al dossier degli investimenti europei in Tunisia, Kais Saied ha indicato che solo la stabilità politica, la pace sociale e lo sradicamento della corruzione sono in grado di portarli a compimento. “La creazione di ricchezza e la concorrenza leale richiedono lo sradicamento delle reti di corruzione e di lobby”, ha assicurato, sottolineando la necessità di riunire tutte le condizioni favorevoli agli investimenti.

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