Sudan, accordo firmato a metà

di Enrico Casale
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Il processo di pacificazione e di transizione sudanese è a metà del guado. Secondo quanto riporta l’agenzia ansa.it, l’intesa tra l’opposizione democratica e militari non è ancora stata siglata interamente. L’opposizione ha chiesto di posporre la cerimonia ufficiale della firma dell’accordo di condivisione del potere a causa delle divisioni interne sulle quali sta cercando una mediazione.

La prima parte dell’accordo è stata firmata all’inizio della settimana, segnando un significativo passo avanti nel superamento delle tensioni tra il movimento di opposizione e i militari che in aprile hanno deposto il dittatore Omar al Bashir. L’accordo finale, quando arriverà, costituirà la base giuridica per il governo del Paese fino allo svolgimento delle elezioni.

Dalla fine del 2018, il Sudan sta vivendo una forte instabilità. Le proteste, iniziate per contestare gli aumenti dei generi alimentari di base (in particolare il pane), hanno assunto una dimensione sempre più vasta fino a chiedere le dimissioni del presidente Omar al-Bashir (in carica dal 1989). Ottenute le dimissioni del capo dello Stato, l’opposizione ha però continuato a scendere in strada reclamando una transizione democratica. La giunta militare che ha assunto il potere ha, però, prima duramente represso le manifestazioni e, poi, accettato un accordo di transizione. È questa intesa sulla quale si sta ancora discutendo.

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