Sudafrica – Ipotesi del governo: usare fondi pensione per progetti di sviluppo

di AFRICA
Davos_Ramaphosa

A breve il governo del Sudafrica discuterà la proposta di utilizzare i fondi pensione per finanziare progetti di sviluppo e nuove infrastrutture. Lo ha dichiarato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa giovedì in un intervento davanti al Parlamento di Città del Capo. Una proposta che avrebbe anche il sostegno della più grande federazione sindacale del Paese, secondo quanto dichiarato dal capo dello Stato.

«Dobbiamo discutere della questione al fine di capire effettivamente cosa possiamo fare per utilizzare le risorse in modo da generare crescita in modo efficace», ha detto Ramaphosa ai parlamentari. «Siamo di fronte a una situazione in cui le nostre esigenze di sviluppo sono enormi e in molti altri Paesi i fondi pensione vengono utilizzati a scopi di sviluppo, per le infrastrutture, e molto spesso quei fondi pensione ottengono buoni rendimenti», ha aggiunto il capo dello Stato.

Come ricorda la Reuters, nel suo manifesto elettorale in vista delle elezioni generali del maggio scorso, il Congresso nazionale africano (Anc), il partito al potere in Sudafrica, ha presentato la proposta di utilizzare i fondi pensione per finanziare progetti di sviluppo e infrastrutturali, ma senza fornire dettagli specifici. Sicuramente questo tipo di iniziativa potrebbe creare un forte dibattito nel Paese, ma il governo potrebbe fare sul serio.

Lo scorso fine settimana, inoltre, fonti dell’Anc citate dal quotidiano hanno riferito che gli economisti del partito stanno lavorando per evitare un eventuale ricorso al Fondo monetario internazionale (Fmi) a causa della precaria economia del Sudafrica.

All’inizio di agosto l’istituto con sede a Washington ha affermato che, sebbene i livelli del debito del Sudafrica si stiano avvicinando a livelli di guardia, il governo di Pretoria non ha per ora avanzato alcuna richiesta di aiuto.

Il presidente Ramaphosa, al potere dallo scorso maggio, in campagna elettorale ha promesso proprio il rilancio dell’economia in crisi del Paese, afflitto anche da un grave livello di disoccupazione, oltre alla lotta alla corruzione.

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