Sud Sudan, i bambini le principali vittime dei conflitti armati

di claudia
bambini soldato

di Luciano Bertozzi

Nel Sud Sudan, tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2022 sono stati reclutati 182 minori come soldati, decine di loro sono stati rapiti a tale scopo per lo più dalle milizie. In un contesto di guerra civile in atto da anni, non mancano anche altre atrocità, come le violenze sessuali, fortemente aumentate nella prima metà del 2022. Scuole ed ospedali sono diventati obiettivi privilegiati dei combattenti.

“Nonostante alcuni progressi, tutte le gravi violazioni contro i bambini continuano ad essere commesse da tutte le parti in conflitto in Sud Sudan. Anche se il numero complessivo di violazioni è diminuito, la brutalità e la sistematicità di molti incidenti non è diminuita”. E’ il commento di Virginia Gamba, il Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i bambini ei conflitti armati, ad un nuovo rapporto dell’ONU sulla condizione dell’infanzia nel Paese africano, reso noto in questi ultimi giorni.

In un contesto di guerra civile in atto da anni, non mancano anche altre atrocità, come le violenze sessuali, fortemente aumentate nella prima metà del 2022. Scuole ed ospedali sono diventati obiettivi privilegiati dei combattenti, ben 11 di queste strutture sono state devastate, impedendo diritti fondamentali come quelli all’istruzione ed alla salute a tantissime persone, inoltre edifici scolastici e strutture sanitarie sono state utilizzate, in una trentina di casi, per scopi militari, per lo più dalle Forze di difesa popolare del Sud Sudan.

Le Nazioni Unite hanno registrato 10 casi di negazione dell’accesso umanitario, in una situazione per gli operatori umanitari molto difficile, infatti, questi professionisti hanno pagato un pesante tributo di sangue. Del resto la situazione umanitaria in Sud Sudan è disastrosa, caratterizzata da un sistema sanitario, già ampiamente deficitario, particolarmente stressato dal COVID-19, insicurezza alimentare, cambiamenti climatici, che a causa di siccità e inondazioni hanno creato un gran numero di profughi. Nel 2022, ben 1,3 milioni di bambini hanno affrontato la malnutrizione acuta e hanno avuto necessità di cure salvavita per sopravvivere.

Le zone del Paese africano più colpite sono: Unity, Central Equatoria e Western Equatoria. Quasi la metà delle violenze (45%) sono state perpetrate da gruppi armati, ma le forze di sicurezza governative sono state responsabili di almeno una violazione grave su tre (35%). Come se tutto ciò non bastasse, il gran numero di residuati bellici esplosivi e le mine hanno ucciso e mutilato tanti bambini.

Anche la lotta all’impunità, per restituire giustizia alle vittime è fondamentale, e fino ad ora gli autori di tali violenze sono rimasti per lo più impuniti, tuttavia il ricorso a corti marziali mobili in diverse parti del Paese è stato un passo positivo per le Nazioni Unite.

Tutto è inutile se non tacciono le armi e non si perviene ad una vera pace. La comunità internazionale dovrebbe moltiplicare gli sforzi per una soluzione negoziata del conflitto e fornire aiuti importanti per sanare le ferite materiali e morali della popolazione, E’ indispensabile garantire il supporto finanziario e tecnico, fornire programmi di reintegrazione e riabilitazione per minori precedentemente associati a forze e gruppi armati, servizi di assistenza per i sopravvissuti allo stupro. Il mondo sembra, però, ormai subalterno ai voleri dell’industria bellica e pensa solo a vendere armi e si mostra disinteressato alla lotta al cambiamento climatico.

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