Senegal, decine di rimpatri dalla Tunisia e dalla Libia

di claudia

Il Senegal ha annunciato il rimpatrio di 76 dei suoi cittadini dalla Tunisia e dalla Libia, dopo le controverse osservazioni del presidente tunisino Kais Saied il 21 febbraio scorso. Quest’ultimo, durante una riunione del consiglio tunisino per la sicurezza nazionale, aveva accusato “le orde” di migranti irregolari provenienti dall’Africa sub-sahariana, di essere fonte di violenza e criminalità e volontà di cambiare la composizione demografica della Tunisia.

Alle parole del presidente tunisino sono seguiti momenti di tensione per tutte le persone di origine subsahariana, compresi i regolari. Il Senegal ha quindi istituito un’unità di crisi e ha registrato i propri cittadini che desideravano rientrare nel proprio Paese.

Il ministero degli Esteri senegalese aveva annunciato sui social network che 172 senegalesi residenti in Tunisia e Libia si erano registrati per rientrare nel Paese e che 76 di loro sono rientrati giovedì scorso a bordo di un volo organizzato dalla compagnia di trasporti senegalesi.

Non sono stati spiegati motivi per cui il Senegal ha deciso di rimpatriare i propri cittadini dalla Libia, anche se questo Paese sta vivendo una crisi politica acuta dalla caduta del presidente Gheddafi nel 2011.

Il presidente senegalese Macky Sall, sulla sua pagina Twitter ha scritto il 10 marzo di aver incontrato lo stesso giorno il suo omologo tunisino con il quale ha discusso questioni di interesse comune e ha accolto con favore le misure di pacificazione che aveva adottato nella situazione attuale.

A differenza dei Paesi vicini come la Guinea e il Mali, il Senegal è stato cauto nel rimpatriare i suoi cittadini dalla Tunisia e aveva impedito le proteste davanti all’ambasciata tunisina a Dakar il 4 marzo. Secondo le associazioni, circa 800 migranti sono stati arrestati nel corso dell’ultimo mese in Tunisia.

Molti migranti subsahariani rimangono ancora in situazioni precarie secondo diverse Ong tunisine. Ogni giorno, coloro che abitualmente si occupano di assistenza ai migranti, ricevono richieste di alloggi urgenti. 

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