Scappare dal proprio Paese per il clima, milioni i bambini sfollati

di claudia
siccità in somalia

di Céline Nadler

Non meno di 20.000 bambini sfollati ogni giorno nel mondo in sei anni. Questa l’entità dei danni del cambiamento climatico che colpisce i più giovani, rivelato da un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. Unicef stima che gli eventi meteorologici estremi legati al clima abbiano causato lo sfollamento di 43,1 milioni di bambini in sei anni in 44 Paesi del pianeta. La siccità ha causato più di 1,3 milioni di sfollamenti interni di bambini – con la Somalia tra i Paesi più colpiti. In Africa, anche il Mozambico registra numeri allarmanti di sfollamenti infantili.

Con il rapporto “Children Displaced in a Changing Climate”, è la prima volta che un’analisi globale censisce il numero di bambini costretti a lasciare le proprie case tra il 2016 e il 2021 a causa di inondazioni, tempeste, siccità e incendi.

“È terrificante per ogni bambino vedere un incendio, una tempesta o un’alluvione colpire la propria comunità”, ha affermato la direttrice esecutiva dell’Unicef Catherine Russell, aggiungendo: “Per coloro che sono costretti a fuggire, la paura e le ripercussioni di tali disastri possono essere particolarmente devastanti, con la preoccupazione se potranno mai tornare a casa, tornare a scuola o se saranno costretti a partire di nuovo”.

“Con l’intensificarsi degli effetti del cambiamento climatico, aumenteranno anche gli spostamenti legati al clima. Disponiamo degli strumenti e delle conoscenze per rispondere a questa crescente sfida che i bambini devono affrontare, ma stiamo agendo troppo lentamente. Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per preparare le comunità, proteggere i bambini a rischio di sfollamento e sostenere coloro che sono già sradicati”, ha proseguito Russell.

Inondazioni e tempeste hanno rappresentato 40,9 milioni – ovvero il 95% – degli sfollamenti di bambini registrati tra il 2016 e il 2021, in parte perché vengono meglio segnalate con le conseguenti evacuazioni preventive. Allo stesso tempo, la siccità ha causato più di 1,3 milioni di sfollamenti interni di bambini – con la Somalia tra i Paesi più colpiti – mentre gli incendi hanno provocato 810.000 sfollamenti di bambini, di cui più di un terzo solo nel 2020.

Se, secondo lo studio, la Cina e le Filippine sono tra i Paesi con il più alto numero assoluto di sfollamenti di bambini – a causa della loro esposizione a condizioni meteorologiche estreme e delle dimensioni della popolazione infantile -, i bambini che vivono in piccoli Stati insulari risultano tra i più colpiti dalle tempeste, mentre quelli della Somalia e del Sud Sudan hanno subito le peggiori ripercussioni delle inondazioni.

Sempre in Africa, anche il Mozambico registra numeri allarmanti di sfollamenti infantili, con le comunità più povere, comprese nelle aree urbane, colpite in modo sproporzionato dalle condizioni meteorologiche estreme.

Utilizzando la modellizzazione del rischio di sfollamento da catastrofe sviluppata dall’Osservatorio sugli spostamenti interni (Idmc), lo studio stima inoltre che, sulla base dei dati climatici attuali, le sole inondazioni dei fiumi potrebbero provocare lo sfollamento di quasi 96 milioni di bambini nei prossimi 30 anni, mentre cicloni e tempeste potrebbero sfollare nello stesso periodo, rispettivamente, 10,3 milioni e 7,2 milioni di bambini.

Mentre i leader si preparano a riunirsi al vertice della Cop28 sui cambiamenti climatici che si terrà a Dubai a novembre, l’Unicef esorta infine i governi, i donatori, i partner per lo sviluppo e il settore privato a intraprendere azioni urgenti volte a proteggere i bambini e i giovani che sono a rischio di sfollamento in futuro.

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