Referendum: vince la riforma di al-Sisi

di Enrico Casale
al sisi

In Egitto le modifiche costituzionali necessarie a consentire all’attuale presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi di rimanere in carica fino al 2030 sono state approvate dalla maggioranza degli elettori. Lo ha annunciato la Commissione elettorale, precisando che i voti a favore sono stati l’88,83%.

La stragrande maggioranza degli elettori egiziani ha dunque detto sì a modifiche costituzionali che riguardano, oltre alla durata del mandato presidenziale, un diverso ruolo del vicepresidente, quote rosa per le donne in Parlamento e l’istituzione di un Senato.

L’affluenza alle urne – ha comunicato il presidente dell’autorità per le elezioni, il giudice Ibrahim Lasheen, in una conferenza stampa – è stata del 44,33%, pari a 27.193.593 elettori su un totale di 62 milioni di aventi diritto. I voti contrari sono stati l’11,17% (2.945.680) e quelli nulli il 3,06% (831.172). Il referendum è durato tre giorni: in Egitto si è potuto votare dal 20 al 22 aprile; all’estero dal 19 al 21 aprile.

Dalle urne esce quindi un al-Sisi rafforzato. Di fronte a lui due sfide importanti e intrecciate tra loro: la ripresa economica e la battaglia contro il fondamentalismo islamico. Solo se riuscirà a rilanciare l’economia potrà tagliare l’erba sotto i piedi al malcontento che alimenta le formazioni integraliste. Saranno i prossimi mesi a dirci quale direzione prenderà il Paese.

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