Mozambico, battaglia per città strategica nel nord

di Celine Camoin
jihadisti mozambico

È ancora in corso la battaglia per Mocimboa da Praia, la strategica città portuale della provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, dove ieri il gruppo che si fa chiamare Al-Shabab e si dice affiliato all’Isis era riuscito a issare la propria bandiera. A sostenere che ancora nulla è perduto è stato il governo di Maputo, consapevole che perdere Mocimboa da Praia avrebbe conseguenze anche oltre l’effettivo valore di questa città, solo considerando la sua vicinanza ai siti dove sono in corso progetti miliardari per lo sfruttamento del gas. L’attacco dei miliziani alla città – già in passato oggetto di incursioni – era cominciato nella notte tra il 5 e il 6 agosto.

Molti osservatori concordano comunque su un fatto: le forze governative mozambicane non sono state finora in grado non solo di approntare un’efficace risposta militare a un fenomeno nato pochi anni a suon di machete e ora molto più organizzato; ma anche di non essere state in grado, e qui la responsabilità è in realtà politica, di andare alla radice della questione, che potrebbe essere sociale ed economica.

Cabo Delgado è sì la provincia che ospita le ricchezze naturali del futuro del Mozambico, ma è anche una delle regioni più povere e che negli anni è stata trascurata dal governo centrale di Maputo.

Gli sviluppi delle prossime ore diranno se le forze governative riusciranno a riprendere il controllo della città, ma la questione sembra essere di là dall’essere risolta. Una vicenda che potrebbe portare a un maggiore coinvolgimento regionale. La Tanzania, a nord, sta cercando di fare piazza pulita delle retrovie islamiste presenti nel suo territorio lungo il confine con il Mozambico; gli occhi sono anche puntati sul Sudafrica, Paese che ha grossi interessi in Mozambico, e che finora non è si è mosso con decisione. [InfoAfrica]

 

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