L’Africa “deve e può nutrirsi da sola”

di claudia
sicurezza alimentare

Il presidente senegalese Macky Sall, anche l’attuale presidente dell’Unione africana (Ua), è intervenuto ieri in apertura del vertice Dakar 2 (a tema “Nutrire l’Africa”) a Diamadio, in Senegal, che vede decine di capi di stato africani radunati per discutere di sovranità e resilienza alimentare in Africa, dicendo che l’Africa perde circa il 40% dei suoi raccolti ogni anno a causa della mancanza di adeguate infrastrutture di stoccaggio e conservazione.

“Va ricordato che in Africa fino al 40% della produzione viene perso a causa della mancanza di un adeguato stoccaggio e conservazione”, ha affermato Sall.

Il presidente senegalese ha ricordato la necessità di rafforzare le infrastrutture per l’apertura e l’interconnessione transfrontaliera del continente, nonché le strutture di stoccaggio per la conservazione e la lavorazione locale: “È un pilastro per migliorare l’accesso dei prodotti ai mercati” ha detto Sall, indicando che questo punto è uno dei quattro pilastri fondamentali fissati dal Nepad per consentire all’Africa di garantire la sovranità alimentare. “Potenziare ulteriormente la ricerca, migliorare la meccanizzazione agricola e il controllo dell’acqua e intensificare l’uso di tecnologie adeguate, compresa la lavorazione locale dei prodotti” ha continuato Sall, aggiungendo infine quelli che sono gli altri “due pilatri” nella visione condivisa africana: “Espansione dell’area, gestione sostenibile del territorio” e “sostegno ai piccoli proprietari”.

Il presidente della Banca africana di sviluppo (Afdb), Akinwimi Adesina, ha espresso il suo rammarico per le grandi quantità di cibo importato dall’Africa nonostante il suo enorme potenziale agricolo: “L’Africa importa oltre 100 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di 75 miliardi di dollari, ogni anno. Oggi più di 283 milioni di africani vanno a letto ogni giorno affamati: questo non è accettabile. L’Africa può e l’Africa deve nutrirsi da sola”, ha detto Adesina nel suo intervento.

“Nel mondo, 828 milioni di persone soffrono la fame, con l’Africa che rappresenta 249 milioni di persone” ovvero un terzo di quel numero; “l’ironia è che l’Africa da sola, con il 65% della terra coltivabile, ha il potenziale per sfamare nove miliardi di persone nel mondo entro il 2050. Le sole vaste aree della Savana sono stimate a 400 milioni di ettari, di cui solo il 10% è coltivato” afferma Afdb, che specifica che con la rimozione degli ostacoli allo sviluppo agricolo “la produzione agricola africana potrebbe aumentare da 280 miliardi di dollari l’anno a 1 trilione di dollari entro il 2030”.

Co-organizzato dal Senegal e dalla Banca africana di sviluppo, il vertice vede la presenza di 16 capi di Stato e di governo africani, del presidente dell’Irlanda, Michael Higgins, unico leader non africano presente all’evento, che ieri ha incontrato molti suoi omologhi per dei bilaterali, e decine di partner per lo sviluppo, tra cui la Banca islamica per lo sviluppo e la Fao, tra gli altri. Uno degli obiettivi di di Dakar 2 è fornire l’accesso ai finanziamenti ai paesi partecipanti che devono difendere i loro patti nazionali di sovranità alimentare davanti ai donatori.

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