«La Tanzania reprime i media»

di Enrico Casale
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Human Rights Watch e Amnesty International accusano le autorità della Tanzania di aver creato un ambiente ostile alla libertà di espressione nel Paese. Le due organizzazioni per i diritti umani affermano che, a partire dal 2015, quando il presidente John Magufuli è entrato in carica, sono stati approvati numerosi atti che hanno di fatto messo sotto controllo pubblico il lavoro dei media, delle organizzazioni non governative e dei gruppi di opposizione.

Il ministro della Giustizia e degli Affari costituzionali della Tanzania, Augustine Mahiga, ha dichiarato alla Bbc che il governo risponderà con un ampio rapporto  alle accuse formulate. Ha detto che la denuncia delle due organizzazioni internazionali, pubblicata lunedì, sarà valutata con la serietà che merita, anche se alcune delle questioni sollevate sono già state affrontate in passato.

I gruppi per i diritti umani hanno anche sollecitato il presidente Magufuli ad abrogare le leggi repressive e ad abbandonare incondizionatamente tutte le accuse a giornalisti e membri dell’opposizione. Dal 2015 la Tanzania è scesa dalla classifica del World Press Freedom Index, attualmente occupa il 118° posto su 180. Il governo ha tuttavia respinto le accuse di reprimere i media.

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