La diaspora senegalese che crea opportunità tra Italia e Senegal

di claudia

di Valentina Geraci – Centro studi AMIStaDeS

DI.S.SO (Diaspora senegalese per lo sviluppo e la solidarietà) nasce nel 2020 come organizzazione no profit con l’obiettivo di contribuire alla promozione dello sviluppo sociale, economico e ambientale del Senegal grazie principalmente alla sua diaspora. Inserimento delle donne nel mercato lavorativo, formazione imprenditoriale e finanziaria, oltre alla tutela dell’ambiente, sono i settori che interessano principalmente questa realtà, impegnandola in diverse iniziative e in altrettanti progetti tra Italia e Senegal. Con una sede in un piccolo comune in provincia di Pisa, in Toscana, DI.S.SO vanta oggi anche un ufficio di rappresentanza in Senegal, nella zona di Mbour, e raccoglie un importante numero di volontari e operatori tra i due Paesi. Intervista ad Adama Gueye, il presidente di DISSO.

Cosa vuol dire DI.S.SO? Ci racconti la sua storia?

DI.S.SO (Diaspora per lo Sviluppo e la Solidarietà) è nata qualche anno fa, nel 2020, a seguito di una serie di riflessioni tra noi senegalesi e alcuni nostri connazionali in Senegal, che si sono distinti per le loro competenze e per le loro esperienze nel settore del volontariato.

Confrontarsi sul nostro ruolo, e più in generale sulle potenzialità della diaspora senegalese nella cooperazione decentrata, ci ha permesso di esser sempre più consapevoli dell’impatto che le nostre idee, se ben strutturate, potessero avere a livello socioeconomico.

La denominazione DI.S.SO nasce proprio da questo scambio in quanto la sua traduzione dal wolof, lingua più parlata in Senegal, è proprio “dialogo” e “confronto”.

Fin dall’inizio delle attività, il nostro obiettivo è stato quindi quello di valorizzare il potenziale dei senegalesi della diaspora e trasferire competenze e conoscenze dall’Italia al nostro Paese d’origine, creando canali che garantissero benefici a più livelli. Volevamo essere l’esempio di quanto i nostri percorsi migratori siano stati il motore per l’acquisizione di nuove skills e di nuovo know-how.

Abbiamo così deciso di costituirci come organizzazione no profit e siamo diventati promotori dipolitiche di sviluppo nuove pensando a iniziative tra Italia e Senegal, grazie a preziosi partenariati con enti e organizzazioni di entrambi i Paesi.

Ad esempio?

Come partner in Italia, ti faccio l’esempio di Arci Toscana, l’associazione le Réseau, il Summit Nazionale delle diaspore, la Tavola della Pace e della Cooperazione , Funzionari senza frontiere e tante associazioni senegalesi sul territorio nazionale. In Senegal, abbiamo partenariati con molti comuni perché riteniamo la loro presenza e la loro collaborazione fondamentale nella cosiddetta cooperazione decentrata. Ascoltare direttamente le problematiche locali dalle voci dei rappresentanti che vivono ogni giorno determinate questioni permette di identificare al meglio i problemi da affrontare e proporre strategicamente nuove soluzioni.

L’imprenditoria senegalese è al centro del lavoro di DI.S.SO.

Sì, offriamo corsi di formazione e incontri di informazione e sensibilizzazione per stimolare l’imprenditorialità dei senegalesi all’estero, oltre ad aver organizzato dei Forum per discutere sul tema sia in presenza che online. Ci siamo mossi infatti creando una piattaforma digitale, la piattaforma DI.S.SO Entreprendre, che raccoglie un numero sempre più crescente di utenti per diffondere le nostre iniziative e per ascoltare le necessità e le richieste di senegalesi che non possiamo incontrare in presenza. Da ultimo, abbiamo anche creato un programma televisivo in partenariato con un’emittente senegalese, molto seguita anche dalla diaspora.

Ci sono anche altri settori che interessano le vostre attività in Senegal?

Molte nostre iniziative nascono per migliorare l’accesso ai servizi locali di base.Ci interessiamo parecchio al mondo della sanità e dell’istruzione, offrendo una formazione anche nelsettore tecnologico-logistico.

Non possiamo non pensare ad iniziative sul tema della protezione e della gestione sostenibile delle risorse naturali, oltre che la conoscenza specifica dei luoghi in cui operiamo attraverso azioni di turismo solidale che coinvolgono giovani volontari, italiani e senegalesi, associazioni e comuni.

Rispetto al problema relativo ai cambiamenti climatici, da un lato abbiamo avviato dei programmi sulla gestione idrica nell’arrondissement di Missirah per rispondere e affrontare al meglio le difficoltà relative all’accesso all’acqua, dall’altro ci stiamo impegnando sulla gestione dei rifiuti nella zona di M’bour, nella regione di Thiès.

Determinante anche l’inserimento delle donne nel mercato lavorativo senegalese. Su questo tema abbiamo già avviato dei progetti finanziati dalla Regione Toscana a Thiel, nella regione di Louga, con un primo momento di formazione amministrativa e contabile rivolta a organizzazioni di donne, seguito da un secondo momento di formazione sulla trasformazione dei prodotti locali. Ad altre donne, nella zona di Gie Alpha di FassNgom presso Saint Louis, abbiamo offerto, in collaborazione con il GIE Sunu Linguère Agro, invece una formazione sul processo di creazione di un orto micro-ecologico integrato.

Prossime iniziative?

In quattro comuni senegalesi stiamo avviando , sempre con la Regione Toscana (Progetto Log In) , un progetto relativo alla digitalizzazione dei servizi anagrafici, dedicando una formazione ad hoc alle risorse umane presenti nelle istituzioni locali di Linguère, nella comunità rurale di Thiel, a FassNgom e a Gandon.

Novità del 2023 saranno le cosiddette giornate economiche, momenti per promuovere attività di turismo esperienziale e far conoscere il contesto economico del Paese. La prima giornata è in programma per i prossimi mesi in Toscana e avrà come temi portanti il turismo culinario e la cucina senegalese.

Le sfide principali di DI.S.SO oggi?

Partecipare concretamente al miglioramento del sistema di lotta all’immigrazione irregolaree riuscire al meglio a supportare il reinserimento socioeconomico di chi rientra in Senegal.

Su questo ultimo punto stiamo rispondendo sempre più in maniera tangibile, grazie alla collaborazione della Camera di Commercio Italo-Senegalese.

Rispetto al tema delle migrazioni irregolari, al momento abbiamo individuato e selezionato alcune associazioni a Saint Louis, Thiaroye Sur Mer e a Mbour per creare una rete strutturata che possa essere fonte di scambio di nuove strategie, più concrete, contro le migrazioni irregolari. Sempre a Mbour, a esempio, abbiamo pensato alla creazione di un centro di formazione per donne e per giovani: uno spazio che possa offrire consulenza e percorsi informativi relativi alla vita in Italia e al viaggio irregolare. Questo entro porterà il nome di Assane DIAGNE, primo Presidente della comunità senegalese di Santa Croce Sull’Arno deceduto il 17 gennaio 2022.

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