Italia, Francia e Germania: in Libia elezioni a dicembre

di Enrico Casale
libia

Entro il 24 dicembre dovranno tenersi le elezioni presidenziali e legislative in Libia. Lo ha detto, secondo quanto riportano i media italiani e francesi, il presidente libico Mohamed al-Menfi al termine dei lavori della Conferenza internazionale Onu sulla Libia che si è tenuta ieri a Parigi. Al summit erano presenti una ventina di leader mondiali tra essi la vicepresidente americana, Kamala Harris;il premier italiano, Mario Draghi; la cancelliera tedesca uscente, Angela Merkel; e, ovviamente, il presidente francese Emmanuel Macron.

Nel documento finale stilato dalla presidenza condivisa di Francia Italia e Germania si scommette sul mantenimento della data del 24 dicembre per la consultazione presidenziale e legislativa.“Le persone o entità all’interno o all’esterno della Libia che tenteranno di ostacolare, rimettere in discussione, manipolare o falsificare il processo elettorale e la transizione politica renderene conto e potranno essere iscritte sulla lista del comitato delle sanzioni dell’Onu”, è scritto nella dichiarazione finale nella quale si invita tutti i firmatari a “rispettare i loro impegni sulla tenuta delle elezioni”.

I leader che hanno partecipato al summit riaffermano inoltre la necessità di combattere il terrorismo in “con ogni mezzo”, auspicando inoltre l’uscita immediata dal Paese dei combattenti stranieri. Invito indirizzato principalmente a Russia e Turchia che mantengono proprie truppe o reparti mercenari a loro legati sul territorio. Individui designati come terroristi.

“Ci impegniamo a condannare e ad agire contro tutte le violazioni e gli abusi sui migranti, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani”, si dichiara, ricordando che tutte le violazioni e gli abusi sui migranti, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, nonché tutte le altre violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani in Libia, possono essere una base per l’imposizione di “sanzioni mirate da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, compreso il divieto di viaggio e il congelamento dei beni”.

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