Il trend demografico può far vincere l’Africa?

di Valentina Milani

La popolazione in età lavorativa dell’Africa sub-sahariana crescerà di oltre il 200% entro il 2050. Lo hanno affermato gli economisti di S&P Global Ratings in un rapporto pubblicato ieri.
I paesi dell’Africa subsahariana stanno attualmente vivendo la transizione demografica più significativa della loro storia, evidenzia il rapporto. “Diminuzioni senza precedenti dei tassi di fertilità, calo della mortalità infantile e aumento dell’aspettativa di vita saranno di cruciale importanza per le prospettive economiche della regione nei decenni a venire”, si legge nel rapporto, redatto dall’economista di S&P Global Ratings Valerijs Rezvijs.
La composizione demografica è una variabile determinante per la crescita economica. “Per la regione, che ha registrato scarsi risultati economici nell’ultimo decennio, la transizione demografica potrebbe rappresentare un’opportunità”.

S&P stima che la transizione demografica prevista da qui al 2050 aggiungerà fino a 3 punti percentuali alla crescita media annua del prodotto interno lodo, nei prossimi 10 anni, tra le principali economie sub-sahariane. Il rapporto segnala tuttavia anche il rischio che l’Africa subsahariana non sia sufficientemente preparata per raccogliere i frutti della transizione. “Senza risposte politiche corrette e tempestive, il recupero della regione potrebbe richiedere molto tempo”.

Nell’Africa subsahariana, i tassi di fertilità (numero di figli per donna durante la sua vita) sono diminuiti costantemente fino a raggiungere i 4,6 nel 2020 contro i 6,3 nel 1990. Secondo le recenti proiezioni delle Nazioni Unite, la fertilità nella regione continuerà a diminuire ed entro il 2050 alcuni paesi raggiungeranno livelli prossimi al tasso di sostituzione naturale (2,1 nascite per donna). Entro il 2050, ad eccezione delle piccole economie insulari, come le Seychelles o le Mauritius, tutti i paesi dell’Africa subsahariana registreranno una quota maggiore della popolazione in età lavorativa. Poiché la maggior parte del resto del mondo ha già completato la transizione demografica, l’Africa subsahariana sarà il principale motore della crescita della popolazione mondiale in età lavorativa nel 21° secolo.

In confronto, i tassi di fertilità medi nel sud-est asiatico e in America Latina dovrebbero essere intorno a 1,85 entro il 2050 (rispetto a 2,2 nel 2020). L’unica regione al mondo che dovrebbe avere tassi di fertilità superiori al tasso di sostituzione naturale è il Medio Oriente e il Nord Africa (Mena), previsti a 2,5 nel 2050. Il tasso di fertilità medio nelle economie a reddito elevato è attualmente intorno a 1,6 e si prevede che non cambi significativamente.

In Africa subsahariana, tuttavia, la situazione non è uniforme. I tassi di fertilità sono in forte calo in Sudafrica, Kenya ed Etiopia, mentre in altri Paesi, a partire dalla Nigeria, rimangono superiori a 5. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, la Nigeria dovrebbe raggiungere una popolazione di oltre 540 milioni entro il 2050 (rispetto a 206 milioni nel 2020).

Per raccogliere i frutti della transizione demografica, è fondamentale che i governi mettano in atto politiche economiche appropriate, evidenzia il rapporto. Se non si creano posti di lavoro proporzionati alla crescita della popolazione in età lavorativa, ciò potrebbe diventare una fonte di instabilità politica. Sono necessari investimenti in capitale umano affinché le famiglie possano utilizzare i risparmi derivanti dal calo della natalità per dare una migliore istruzione ai figli.

D’altro canto, se i servizi bancari non saranno disponibili e i mercati dei capitali non si svilupperanno, l’aumento del risparmio potrebbe non corrispondere a un aumento degli investimenti. “La transizione demografica potrebbe essere fonte di una crescita economica senza precedenti, ma anche di un’instabilità senza precedenti”, ha detto Rezvijs. 

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