Il primo samurai africano della storia

di claudia

di Claudia Volonterio

Più di cinquecento anni fa visse tra l’Africa e il Giappone un guerriero, le sue gesta passarono alla storia e sono, ancora oggi, oggetto di studio e ricerche. Il nome con cui viene ricordato è Yasuke, ma molto probabilmente si chiamava Yasufe ed era un macua, popolazione stanziata nel settentrione dell’Africa orientale portoghese. Fu il primo africano ad aver ottenuto lo status di guerriero samurai. Tra ricostruzioni storiche e leggende, le vicende di Yasuke sono ricche di fascino, tanto da aver ispirato nel 1968 il celebre manga “Afro Samurai” di Takashi Okazaki e, più recentemente, una serie di animazione Netflix uscita nel 2021.

Si narra che nel XVI secolo giunse in Giappone un uomo africano, dalla “pelle scura come il carbone”, riportano le fonti dell’epoca, dall’aspetto imponente poiché molto più alto della media dei giapponesi. Lo storico Lawrence Winkler racconta che il suo arrivo, avvenuto nel 1579 a Kyoto, la capitale di allora, suscitò una tale effetto che le persone accorsero numerose, sgomitando e scavalcandosi tra di loro pur di riuscire a vederlo.

Per quanto riguarda le sue origini, non si conoscono per certo la data il luogo di nascita di Yasuke. La maggior parte degli storici è concorde nell’affermare che provenisse dal Mozambico, ma alcuni hanno suggerito altri Paesi, come l’Etiopia o la Nigeria.

Certo è che Yasuke arrivò in Giappone assieme a un gesuita italiano, Alessandro Valignano. Il Cinquecento fu un’epoca di grandi viaggi e spostamenti. Molti gesuiti giunsero nel continente africano in qualità di missionari, facendosi spesso accompagnare nei loro viaggi da servi di origine africana.

La svolta per il destino di Yasuke fu l’incontro con Oda Nobunaga, lo storico signore della guerra in terra nipponica. Come chiunque lo avesse incontrato all’epoca in Giappone, Nobunaga rimase profondamente colpito alla vista di quell’uomo tanto alto e scuro, al punto da non credergli subito. Pensò infatti che la sua pelle fosse un imbroglio; diede così ordini di lavarlo e frizionarlo per assicurarsi che il colore della pelle fosse veramente il suo e non il frutto di una colorazione ad inchiostro. L’effettiva pigmentazione naturale, l’altezza e la forza ammaliante di Yasuke convinsero il signore a prenderlo con sé come personale guardia del corpo. Per fare questo Nobunaga lo investì del ruolo di samurai, un rango che prima di allora era stato inaccessibile per uno straniero. Gli viene concesso di indossare il daisho, una coppia di spade tipica del rango, oltre all’usufrutto di una casa e di un piccolo terreno. Istruito al codice del Bushido, Yasuke divenne nel 1581 il primo samurai africano della storia.

Nobunaga si affezionò a Yasuke, amava parlare della sua forza definendola al pari di “dieci uomini”; una potenza che si palesò nelle battaglie che condusse al suo fianco, tra le quali molto probabilmente ci fu la battaglia di Tenmokuzan. Il signore feudale lo trattò come uno di famiglia: basti pensare che il guerriero faceva parte di un gruppo molto selezionato di persone autorizzate a cenare con lui.

Per tre anni Yasuke ha combattuto al fianco del signore della guerra, protagonista di un periodo che in Giappone fu caratterizzato da violenti scontri e lotte feudali, tanto da essere noto come il periodo “degli stati belligeranti”, o “Sengoku”. Il guerriero africano fu presente fino alla morte del signore feudale, che avvenne poco dopo la battaglia di Tenmokuzan. Nobunaga commise infatti il “seppuku”, un antico rituale giapponese riservato ai samurai che portava al suicidio. Molte fonti storiche concordano che fu proprio Yasuke a dover consegnare la testa e la spada del signore feudale al figlio, Nobutada. Dopo questi avvenimenti di lui si persero tracce. Probabilmente fu riconsegnato ai gesuiti. I samurai, (parola che vuol dire “accompagnare, servire”) seguono questo compito con intensa dedizione fino alla morte del signore a cui stanno a fianco e, vista la morte di Nobunaga, il compito di Yasuke era terminato. Ma il fascino della sua vicenda si gioca anche in questo improvviso scomparire dalla storia, che ha ispirato successive leggende e rappresentazioni fantastiche su “un dopo” ancora ignoto.

La serie Netflix uscita nel 2021 si ispira alla storia di Yasuke, ma non si propone come una biografia. Immagina infatti quanto potrebbe essere successo dopo la morte di Nobunaga, momento a partire dal quale si perdono completamente le tracce storiche del primo samurai nero della storia. La serie, divisa in sei parti, ha riacceso in tutto il mondo l’interesse e il fascino per questo guerriero, divenuto ormai un’icona della cultura popolare.

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