I gravi effetti del covid sulle popolazioni indigene

di Valentina Milani
Namibia, nel regno degli Himba

I popoli indigeni hanno sofferto in modo sproporzionato gli impatti economici della pandemia da covid-19. A mettere in luce il problema è stato Gilbert F. Houngbo, presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) delle Nazioni Unite, nel corso dell’apertura del quinto incontro globale del Forum dei Popoli Indigeni, in corso quest’anno virtualmente.

“Questi popoli detengono conoscenze essenziali per ricostruire un mondo post-pandemia più sostenibile e resiliente, libero dalla povertà e dalla fame” ha detto Houngbo, come si apprende da un comunicato dell’Ifad, aggiungendo che l’unico modo per raggiungere questo obiettivo è unire le forze con i popoli indigeni che sono custodi sia della natura che di un vasto serbatoio di conoscenze tradizionali in tutto il mondo.

Il Forum dei Popoli Indigeni è un incontro biennale che quest’anno si concentra sul tema “Il valore dei sistemi alimentari indigeni: resilienza nel contesto della pandemia covid-19”. Ospitato dall’Ifad, riunisce 154 leader indigeni di 57 Paesi, oltre a rappresentanti di organizzazioni per lo sviluppo e governi.

Tra di essi era presente oggi Margaret Tunda Lepore, membro dei popoli Masai dell’Africa orientale, che ha detto che la situazione della sua comunità è peggiorata a causa della pandemia, ponendo l’attenzione sulle sfide che i popoli indigeni devono affrontare “già normalmente” a causa del cambiamento climatico e delle questioni legate alla proprietà della terra. “La presenza di questa pandemia ha reso i popoli indigeni più vulnerabili ed emarginati di prima”, ha detto.

L’accesso al cibo e all’acqua sicura è diminuito, le economie locali e tradizionali sono state sconvolte, si legge nella nota di Ifad.  Ciononostante, i popoli indigeni hanno applicato le proprie soluzioni per far fronte alla pandemia. Il loro stile di vita, i sistemi alimentari, la cultura e il legame con le loro terre sono stati una grande fonte di resilienza di fronte al covid. Hanno agito usando le loro conoscenze e pratiche tradizionali, compreso l’isolamento volontario e la chiusura dei loro territori, così come l’uso di misure di cura preventive nelle loro lingue, al fine di mantenere vive le loro comunità.

Il Forum dei Popoli Indigeni dura fino al 4 febbraio, seguito da una Settimana Indigena (8-12 febbraio) con un dialogo sulla conservazione della biodiversità. La sessione di chiusura del Forum è il 15 febbraio.

L’Ifad sostiene progetti incentrati sulle popolazioni indigene per garantire la protezione, la promozione, la reintroduzione o la rivitalizzazione di varietà di colture tradizionali locali, sistemi alimentari, sistemi di sementi, agrobiodiversità e sistemi agroecologici.

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