Nigeria, gli impresari della fede

di Marco Trovato

Non conosce limiti il business del pentecostalismo a Lagos. Nella più grande metropoli del continente africano i fedeli delle chiese pentecostali invocano miracoli a pastori-profeti vestiti in abiti d’alta moda che richiedono la decima fornendo gli estremi bancari, predicano sui social media, costruiscono chiese mastodontiche e hanno patrimoni da decine di milioni di dollari

di Mariachiara Boldrini

La scritta “The Experience” campeggia sopra la foto di uomini in abiti religiosi che si atteggiano ad attori. Sembra la pubblicità di una serie poliziesca, ma è quella di un concerto gospel cristiano, il più grande evento musicale del continente, giunto alla sua quindicesima edizione, trasmesso in streaming via satellite e sui social media. L’utilizzo dei nuovi media è infatti ormai entrato a gamba tesa nell’evangelizzazione in Africa e Paul Adefarasin, fondatore della chiesa “House on the Rock” e organizzatore dell’evento, non fa accezione. I sermoni dei pastori-profeti pentecostali vengono registrati su CD come playlist musicali e non sono pochi coloro che si servono di canali radio o tv creati ad hoc per portare la parola di Dio tra la gente.

Il primo a servirsene è stato Temitope Joshua Balogun, la cui ascesa, negli anni ’90, coincise con guarigioni miracolose mandate in onda in diretta sulla sua stazione personale, “Emmanuel TV”. Diceva di esser stato nel grembo materno per 15 mesi, di poter guarire l’AIDS e far camminare i paraplegici. Fu additato come impostore per le sue pratiche “occulte” tendenti all’esorcismo anche dalla Christian Association of Nigeria (CAN) e dalla Pentecostal Fellowship of Nigeria, ma quando è venuto a mancare, il 6 giugno 2021, anche una rappresentanza della CAN si è riunita davanti alla chiesa da lui fondata, la Sinagoge Church of All Nations, tra i più imponenti edifici di Lagos. Tra le migliaia di fedeli giunti da tutto il mondo un sostenitore lo ha definito “praticamente Gesù Cristo in un essere umano”, sebbene vestisse giacche damascate e cravatte dorate, parlasse con accento americano e possedesse auto di lusso, quattro jet privati, una casa editrice, un’università e una scuola superiore.

La locandina di The Experience” , show gospel cristiano, il più grande evento musicale del continente, trasmesso in streaming via satellite e sui social media.

“I POVERI NON PIACCIONO A DIO”

TB Joshua – questo il soprannome del famoso televangelista – è stato uno tra i più importanti esponenti del pentecostalismo africano, corrente religiosa di ispirazione cristiano evangelica che propone ai fedeli i valori del Prosperity Gospel, mettendo in connessione la religione e la prosperità materiale, di cui i pastori – profeti beneficiano per primi. Chris Okotie, altro televangelista e pastore della “Household of God Church International Ministries” famoso per aver definito il collega e rivale TB Joshua un “mago ingannevole”, concorda con lui sugli ideali del vangelo della ricchezza: «Gesù – ha dichiarato – si è fatto povero perché i credenti potessero diventare ricchi, perché la povertà non fa parte del piano di dio per l’uomo».

Il patrimonio del “Maestro della Grazia” – così è chiamato tra i suoi adepti Okotie, ex pop star e pluri-candidato alla Presidenza del Paese – è però esiguo nel ranking delle ricchezze dei Pastori pentecostali: tra i 3 e i 10 milioni di dollari. Il più ricco secondo Forbes è David Olaniyi Oyedpo, best-sellerista con all’attivo più di 70 titoli che possiede oltre 150 milioni di dollari. Raso bianco e cravatta rossa è uno dei tanti elegantissimi outfit scelti per fare uno dei suoi sermoni alla “Living Faith Church Worldwide”, nota anche come “Winners’ Chapel International”, “Cappella dei Vincitori”. Dodici mesi il tempo che è servito a questo ex architetto vicario di dio per costruirla su un terreno di cinquemila acri rinominato “Canaanland” affinché diventasse una “clinica di riferimento globale di Dio per liberare i prigionieri e guarire i malati”, anche – come afferma nel suo ultimo libro – quelli affetti da Covid-19.

IN RICERCA DI UN’IDENTITÀ

Con un auditorium che può ospitare fino a un milione di fedeli, cinquemila case, strade, supermercati, banche, una stazione di polizia, un ospedale e perfino una centrale energetica, il primato delle megachurch spetta però al Redemption Camp, quartier generale della “Reedemd Christian Church of God”. Il suo supervisore generale è Enoche Adoboye, un matematico plurilaureato figlio di contadini “così poveri che anche i poveri li chiamavano poveri”, inizialmente traduttore di sermoni e nel 2008, secondo Newsweek, tra le 50 persone più influenti del mondo. Adoboye ha avuto il merito di allargare il bacino di fedeli della Chiesa in patria e all’estero e rendere così necessaria la costruzione di 50mila nuove strutture, 40mila in Nigeria e 700 solamente negli Stati Uniti.

foto tratta dalla nostra mostra In God’s Country: un fedele della Redeemed Christian Church of God a Lagos, Nigeria. Robin Hammond (Noor / Luz)

Migliaia di fedeli di provenienza borghese e sempre più spesso giovani alla ricerca di un’identità si riconoscono negli ideali di ricchezza e capitalismo prorompente che queste chiese legittimano. Nate negli anni ’60 grazie agli scambi interculturali di studenti universitari, le università rimangono ancora oggi luoghi di reclutamento e evangelizzazione per le Chiese Pentecostali. W.F. Kumuyi, ex docente di matematica all’Università di Lagos, iniziò a predicare dando lezioni bibliche a 15 studenti; oggi, dopo aver fondato la “Deeper Christian Life”, dal 2016 tiene un programma che si rivolge a più di 50.000 giovani. Chris Oyakhilome, tra i più ricchi tra i Pastori – Profeti, con un patrimonio stimato tra 30 e 50milioni di dollari, nel 2003 ha aperto la prima rete cristiana africana attiva 24h al giorno anche nel resto del mondo, “Loveworld TV”, dal nome della sua chiesa – azienda, “LoveWorld Incorporated”, più comunemente chiamata “Christ Embassy”. Tra i suoi programmi, che hanno nomi come “il potere della mente” e fanno cinque miliardi di ascoltatori al giorno, alcuni propongono preghiere per guarire i tumori e altri vogliono incentivare l’empowerment giovanile.

“DISTRUGGI LA POVERTÀ”

Lagos, la più grande metropoli del continente è stata definita da Ukah Asonzeh, studioso di pentecostalismo, “la città più pentecostale che ci sia”. La metropoli nigeriana è stata infatti trasformata in museo di “gallerie sacre” dove cartelloni che sembrano pubblicizzare vestiti traghettano invece i fedeli verso l’appartenenza alle varie congregazioni. Una vita abbondante e prosperosa, sia spiritualmente sia materialmente: è questa la ricetta magica che tutte le Chiese Pentecostali propinano. Tra gli ingredienti, tuttavia, sembra esserci l’obbligo di spendere per rendere più prosperosa la vita dei Pastori: secondo l’interpretazione che Adeboye ha dato delle parole dell’Antico Testamento (Malachia, cap. 3, vs. 8-11) è infatti obbligatorio versare alla Chiesa di cui si fa parte il dieci per cento del proprio reddito. “Distruggi la povertà, distruggi la schiavitù” è il messaggio ripetuto meccanicamente da questo profeta moderno in papillon e completo dandy durante uno dei suoi appassionati discorsi pubblicati su Youtube, ma se sia riferito ai fedeli o ai pastori non è dato saperlo.

Foto di apertura: il pastore-profeta Chibwe Katebe, fondatore della House of Prayer for All Nations, registra il suo programma radiofonico (Oleksandr Rupeta/NurPhoto via AFP). Nato in Zambia, approdato con la sua chiesa in Malawi e Zimbabwe, Kabete è da poco arrivato anche in Nigeria.

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