Gibuti – Usa e Cina si contendono il piccolo Paese del Corno d’Africa

di Enrico Casale
Soldati Usa e francesi a Gibuti

Gibuti, la piccola nazione del Corno d’Africa, è l’eroe sconosciuto in guerra degli Stati Uniti contro il terrorismo e la pirateria. Nonostante l’ambasciata americana sia stata brevemente chiusa all’inizio di questo mese per inspiegabili motivi di sicurezza, il Paese è una rara oasi di stabilità nella regione. Campo Lemonnier ospita forze speciali Usa, aerei da combattimento ed elicotteri ed è una base importante per le operazioni di droni in Yemen e Somalia. Non c’è da meravigliarsi se Washington abbia recentemente rinnovato il suo contratto di locazione della base per i prossimi di dieci anni (con possibilità di rinnovo per altri dieci), anche se il Presidente di Gibuti, Ismail Omar Guelleh, ha quasi raddoppiato l’affitto. Gli investimenti Usa a Gibuti ammontano a più di 70 milioni di dollari l’anno (tra cui aiuti economici). Sono denaro ben speso. Washington ha bisogno di Gibuti e Guelleh lo sa fin troppo bene. Francia, Germania e Giappone hanno versato decine di milioni di dollari per avere il diritto di utilizzare aree strategiche nel piccolo Stato. Ultimamente anche la Cina è entrata nella partita non solo per motivi economici, ma anche di sicurezza. E presto di Pechino, non a Washington avrà una forte voce in capitolo (…).
(06/05/2015 Fonte: Foreign Affairs)

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