Gerd: ministro egiziano, secondo riempimento sarà uno choc

di Enrico Casale
grande diga del rinascimento etiope

Il secondo riempimento della bacino della Grande diga del rinascimento causerà “uno shock idrico” per l’Egitto. A sostenerlo il ministro dell’Irrigazione e delle risorse idriche, Mohamed Abdel Atti, aggiungendo che spera in una rapida svolta diplomatica per sbloccare l’attuale situazione di stallo nei negoziati.

In un’intervista al programma televisivo al-Kalma al-Akhera, Atti ha affermato che gli Stati Uniti non hanno ancora presentato alcuna proposta per risolvere la controversia sull’enorme sbarramento sul Nilo Azzurro.

“L’Egitto non accetterà alcun atto unilaterale e illegale – ha sottolineato -. L’Egitto sta progettando l’utilizzo delle riserve idriche dell’Alta Diga per compensare il deficit derivante dal secondo riempimento della Gerd”.

La costruzione della diga, iniziata nel 2011 sul tratto etiope del Nilo Azzurro, è considerata uno dei problemi idrici più gravi dell’Egitto. Il Cairo fa molto affidamento sull’acqua dolce del Nilo sia per gli usi civili sia per quelli industriali e time che la Gerd possa avere un impatto negativo sull’approvvigionamento idrico del Paese e insiste affinché siano messe in atto misure per proteggere i Paesi a valle in caso di siccità.

L’Etiopia, invece, ha sottolineato l’importanza del progetto per rafforzare la propria economia.

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