Etiopia: Tigray, bombardamenti indiscriminati a novembre

di Valentina Milani
Soldati Etiopia Tigray

Le forze federali etiopi hanno effettuato un bombardamento apparentemente indiscriminato su aree urbane nella regione del Tigray nel novembre 2020 in violazione delle leggi di guerra: lo ha fatto sapere Human Rights Watch secondo cui gli attacchi di artiglieria all’inizio del conflitto armato hanno colpito case, ospedali, scuole e mercati nella città di Mekelle e nelle città di Humera e Shire, uccidendo almeno 83 civili, compresi i bambini, e ferendone oltre 300.

“All’inizio della guerra, le forze federali etiopi hanno sparato con l’artiglieria nelle aree urbane del Tigray in un modo apparentemente indiscriminato che era destinato a causare vittime civili e danni alle proprietà”, ha detto Laetitia Bader, direttore per il Corno d’Africa di Human Rights Watch. “Questi attacchi hanno causato la morte di civili nel Tigray e la fuga di migliaia di persone, e impongono l’urgenza di porre fine agli attacchi illegali e di chiamare i responsabili a rispondere delle loro azioni”.

Il 4 novembre, l’esercito etiope ha iniziato le operazioni nel Tigray in risposta a quelli che il primo ministro Abiy Ahmed ha descritto come attacchi alle forze federali e alle basi dell’esercito da parte delle forze affiliate al Tigray People’s Liberation Front (Tplf), che governava la regione. Attualmente milioni di persone in Tigray non hanno accesso adeguato a cibo, carburante, acqua e medicine. Più di 200.000 persone sono sfollate internamente, mentre decine di migliaia sono fuggite nel vicino Sudan.

Human Rights Watch ha intervistato 37 testimoni e vittime degli attacchi governativi a Humera, Shire e Mekelle, oltre a nove giornalisti, operatori umanitari ed esperti di diritti umani e medicina legale. Le interviste sono state condotte di persona in Sudan e per telefono tra dicembre 2020 e gennaio 2021. Hrw ha anche esaminato le immagini satellitari ed esaminato fotografie e video dal sito di sei attacchi che avrebbero confermato i racconti dei testimoni.

L’organizzazione ha fornito una sintesi dei suoi risultati preliminari al governo etiope, ma non ha ricevuto alcuna risposta, si legge nel comunicato diffuso dalla stessa. In un discorso parlamentare del 30 novembre, il primo ministro Abiy ha sostenuto che le forze federali etiopi non hanno causato vittime civili durante le loro operazioni militari nel Tigray quel mese.

I testimoni hanno però riferito a Human Rights Watch una serie di attacchi di artiglieria da parte delle forze federali etiopi prima della cattura di Humera, Shire e Mekelle a novembre. Molti di questi attacchi non sembravano rivolti a specifici obiettivi militari, ma colpivano aree popolate da civili. Human Rights Watch ha trovato conferme di tali sistemi nelle interviste fatte a 13 persone delle città di Rawyan e Axum.

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