Etiopia, l’appello degli ambientalisti per salvare gli elefanti di Babile

di claudia
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Gli ambientalisti hanno lanciato un appello al premier etiope Abiy Ahmed affinché intervenga per salvare gli elefanti del Babile Elephant Sanctuary. Secondo quanto riporta la stampa etiope, da circa un mese una parte della riserva naturale è stata occupata dalla società Three Apples che ha fatto un ingente investimento agricolo sostenuto da funzionari dell’amministrazione zonale. Gli ambientalisti sostengono che almeno 200 ettari del territorio sono stati invasi. Situato tra i confini delle due regioni dell’Etiopia orientale, Oromia e Somali Region, il santuario si estende su su 6.982 chilometri quadrati e ospita circa 36 specie di mammiferi e diversi uccelli endemici, oltre a dare rifugio ad almeno 300 elefanti.

In una lettera al primo ministro, gli ambientalisti hanno chiesto l’intervento del premier per fermare l’intrusione e di prestare alla questione la sua “massima attenzione”.  L’esperto Mekbeb Tessema ha detto al sito The Reporter: “La questione del Babile Elephant Sanctuary è molto preoccupante, ma non è l’unica ad affrontare tali problemi. Ci sono stati ripetuti tentativi di invadere le aree naturali in nome degli investimenti. Tutelare l’eredità ecologica, insieme all’obbligo di rispettare i trattati internazionali, proteggere la fauna selvatica è un dovere del governo”.

In un’altra lettera indirizzata al premier, di tre ambientalisti, Habte Jebessa, Adane Tsegaye e Addisu Asefa, hanno sollecitato il governo ad agire contro “l’azione sconsiderata di investitori irresponsabili”. “Non siamo ambientalisti fanatici – hanno scritto -. Crediamo che l’Etiopia debba prosperare in modo da non mettere in pericolo la sua ecologia e la sua economia. Qualsiasi paese che mette in pericolo il proprio ambiente non prospererà mai”.

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