Camerun: violenze soldati in un raid, la denuncia di Hrw

di Valentina Milani
soldati del camerun

Il primo marzo scorso dei soldati camerunesi avrebbero violentato almeno 20 donne, tra cui quattro disabili, arrestato 35 uomini e ucciso un uomo: a denunciare il tragico episodio oggi – tramite un comunicato – è Human Rights Watch (Hrw) precisando che l’attacco, avvenuto nel villaggio di Ebam, nella regione sud-occidentale, è stato uno dei peggiori dell’esercito del Camerun negli ultimi anni.

Secondo questa ricostruzione, i soldati avrebbero anche bruciato una casa, saccheggiato decine di proprietà e picchiato duramente gli uomini che hanno portato in una base militare. In base alle informazioni ottenute da Hrw, non ci sarebbe stata alcuna indagine efficace e nessuno è stato ritenuto responsabile dei crimini.

“La violenza sessuale e la tortura sono crimini odiosi che i governi hanno l’obbligo di indagare immediatamente, efficacemente e indipendentemente, portando i responsabili davanti alla giustizia”, ha detto Ida Sawyer, vice direttore per l’Africa di Human Rights Watch. “Un anno dopo, i sopravvissuti all’attacco di Ebam cercano disperatamente giustizia e risarcimenti, e vivono con l’inquietante consapevolezza che coloro che hanno abusato di loro sono liberi e non hanno affrontato alcuna conseguenza”.

Le regioni nord-occidentali e sud-occidentali del Camerun sono state teatro di violenze dalla fine del 2016, con scontri tra esercito e ribelli separatisti in lotta per l’indipendenza delle regioni anglofone minoritarie del Paese.

Hrw ha condotto interviste telefoniche tra il 1 agosto e il 5 gennaio 2021 con 20 sopravvissuti allo stupro, quattro uomini che sono stati arrestati e picchiati, quattro testimoni dell’attacco, due parenti dell’uomo che è stato ucciso, un medico che ha esaminato i sopravvissuti allo stupro, due operatori umanitari che hanno aiutato le vittime e due funzionari delle Nazioni Unite a conoscenza dell’incidente. L’organizzazione di difesa dei diritti umani ha anche consultato i rapporti confidenziali di un’organizzazione non governativa internazionale e del Centro per i diritti umani e la democrazia in Africa, un gruppo camerunese per i diritti con sede a Buea, nella regione sud-occidentale, che ha confermato i risultati.

Dal comunicato si apprende che Hrw ha condiviso le sue scoperte con alti funzionari della presidenza camerunese in una lettera del 13 gennaio, chiedendo risposte a domande specifiche. I funzionari camerunesi devono ancora rispondere.

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