Burkina Faso: sicurezza, nasce nuovo movimento filomilitare

di Valentina Milani
soldato del burkina faso

Sessantadue organizzazioni della società civile burkinabé hanno lanciato a Ouagadougou un movimento chiamato Fronte di liberazione nazionale (Fnl), per sostenere la transizione politica, due settimane dopo il lancio del Fronte patriottico (Fp), che riunisce una trentina di organizzazioni della società civile e partiti politici, con l’obiettivo di fare da contrappeso ai militari al potere dal 24 gennaio.

In un incontro con la stampa, il portavoce del movimento Marcel Tankoano ha spiegato che l’esercito si sta rafforzando nella lotta contro il terrorismo e che la popolazione burkinabé dovrebbe sostenere la transizione. “Chi si siede a criticare il nostro esercito, ricordi una cosa: se il nostro esercito fallisce, è finita, non c’è più vita”, ha detto, aggiungendo che “incoraggiamo tutte le energie per liberare il nostro territorio dalle mani di questi individui senza legge”, ha detto.

Questo raggruppamento, che comprende il Movimento 21 aprile (M21), il movimento “Non ne possiamo più” e il “Movimento dei patrioti pacifici”, è una risposta ad altri movimenti lanciati per riformulare le azioni della transizione politica.

Il 30 luglio, l’ex ministro dell’Economia durante il primo mandato di Roch Kaboré, Rosine Sori/Coulibaly, ha lanciato un movimento chiamato “Burkinabè unis pour la transformation sociale” (Buts). Ha dichiarato che i primi sei mesi di potere della giunta militare “non ci fanno vedere la fine del tunnel”.

Per quanto riguarda il Fronte patriottico (Fp), lanciato il 4 agosto, ha affermato che “il Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione (Mpsr), l’ala politica dei putschisti militari, non ha mostrato al popolo burkinabé alcuna visione o capacità di definire prospettive che portino la sicurezza e la pace al nostro Paese e si è anche macchiato di spergiuro e alto tradimento”.

Il Burkina Faso sta attraversando una fase di transizione politica dopo il colpo di Stato guidato il 24 gennaio dai militari contro il regime dell’ex presidente Roch Marc Christian Kaboré, accusato di “inefficienza” nella lotta al terrorismo.

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