20/01/15 – Camerun – Boko Haram: soldati del Ciad tra villaggi fantasma

di AFRICA

 

“La statale numero uno è un nastro d’asfalto che costeggia villaggi fantasma; la popolazione è stata costretta a lasciare le proprie case dalla minaccia di Boko Haram ma anche dalle operazioni dell’esercito”: a parlare con la MISNA sono missionari che hanno appena percorso questa strada, l’asse di comunicazione più importante nel nord del Camerun al confine con la Nigeria e il Ciad.

Dal fine-settimana la statale è presidiata dai militari inviati da N’Djamena, a conferma di come la regione sia ormai attraversata dalla linea del fronte nel conflitto tra gli islamisti di Boko Haram e gli eserciti della regione. “I militari ciadiani – dicono alla MISNA – hanno una base a Doublé, a circa metà strada tra Kousséri e Maroua: hanno almeno 400 mezzi blindati e una forza d’urto potenzialmente in grado di cambiare gli equilibri”. Kousséri è la città camerunense più vicina a N’Djamena. Da qui i ciadiani sono avanzati verso sud, in direzione di Maroua, il capoluogo della regione dell’Estremo Nord. Insieme con i militari del Camerun presidieranno una zona che nelle ultime settimane si è di fatto svuotata. “Lungo un tratto di strada di circa 50 chilometri ci sono almeno una decina di villaggi completamente abbandonati: in alcuni casi per il rischio di nuove incursioni da parte di Boko Haram ma in altri perché gli abitanti, perlopiù di etnia kanuri, sono stati fatti allontanare dai militari che li accusavano di stare dalla parte degli islamisti”.

Secondo le fonti della MISNA, è possibile che i soldati abbiano costretto a lasciare le proprie case anche gli abitanti di altri centri, non a ridosso della statale. Lontani dalla “numero uno” si trovano anche Maki e Mada, nell’area di Mokolo, a pochi chilometri dal confine con la Nigeria. Da questi due villaggi, domenica, gli uomini di Boko Haram hanno portato via decine di persone. Ieri pomeriggio un portavoce del ministero della Difesa di Yaoundé ha sostenuto che 24 di circa 80 ostaggi sarebbero stati liberati grazie all’intervento dell’esercito. Sugli altri prigionieri, tra i quali donne e bambini, non si hanno notizie ormai da 48 ore. – Misna

 

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