02/04/14 – Egitto – Sangue al Cairo, bombe a Universita’ seminano terrore

di AFRICA

 

Ancora terrore al Cairo. Tre forti esplosioni hanno scosso questa mattina la piazza antistante l’Universita’ della capitale – uno dei bastioni della contestazione islamista contro il governo ad interim sostenuto dai militari – causando, secondo fonti ufficiali, la morte di un ufficiale della polizia e il ferimento di altri otto agenti.

Il primo ministro egiziano Ibrahim Mahlab ha convocato una riunione d’urgenza con i ministri dell’Interno, Difesa e Giustizia e i responsabili dei servizi, ribadendo l’intenzione del governo di “combattere il terrorismo”. Vista la dinamica degli attentati, gli occhi sono puntati sugli jihadisti di Ansar Beit al Maqdes (i Partigiani di Gerusalemme), attivi nel Sinai e responsabili di numerose azioni terroristiche contro le forze dell’ordine. Ma non si escludono altre piste.

Condanne del triplice attentato sono arrivate dai Fratelli musulmani, dal movimento integralista Jamaa Islamyiya e da Al Ahzar, la più prestigiosa istituzione teologica sunnita.

Erano da poco passate le 11 del mattino, nell’ora di massimo afflusso degli studenti all’Ateneo, quando si sono registrate le prime due esplosioni. Le immagini diffuse dalla tv di Stato, la prima a dare notizia degli attentati, hanno mostrato scene di panico con la gente impaurita che urlava e correva a destra e a manca, via-vai di camionette delle forze dell’ordine e fumo.

Dal panico si e’ passati alla tragedia quando la televisione ha annunciato la morte di un ufficiale della polizia investigativa di Giza, Tarek El-Mergawy, definito dal premier un “martire che stava adempiendo al suo dovere”.

Meno di due ore dopo dalle prime due, una terza esplosione ha scosso l’entrata dell’Ateneo. Testimoni hanno riferito all’ANSA che una parte dell’edificio della facoltà di Ingegneria è rimasto distrutto, mentre il perimetro universitario veniva evacuato.

I tre ordigni esplosi nel giardino antistante la facolta’ erano di fabbricazione artigianale, con chiodi all’interno, e sarebbero stati azionati a distanza grazie ad un cellulare.

Nelle ore successive alle deflagrazioni, gli artificieri hanno continuato a presidiare il quartiere dell’Universita’ alla ricerca di eventuali altri pacchi sospetti. Una quindicina di persone, tra cui cinque studenti, sono state arrestate, mentre il procuratore generale Hesham Barakat ha ordinato l’apertura di un’inchiesta per identificare i responsabili e consegnarli alla giustizia.

Dalla destituzione lo scorso luglio del presidente islamista, Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli musulmani, gli attacchi contro le forze dell’ordine si sono moltiplicati. Le autorita’ non hanno esitato ad usare il pugno di ferro portando avanti una campagna di arresti di massa in particolare nei confronti della Confraternita, mentre in tutto il Paese con cadenza quotidiana studenti e sostenitori pro-Morsi scendono in piazza per denunciare quello che definiscono il “golpe militare”.

La scorsa settimana l’ex capo delle forze armate Abdel Fattah al Sisi, autore della defenestrazione di Morsi, ha annunciato di volersi candidare alle prossime elezioni presidenziali che si terranno a fine maggio. * Giuseppe Maria Laudani  – (ANSAmed).

 

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