Un accordo che tutela i diritti calciatori in Africa e all’estero

di claudia
sadio mane

C’è grande soddisfazione in Africa per la firma del primo Accordo Globale del Lavoro (Gla) che copre le condizioni di lavoro e i diritti dei calciatori professionisti. Molti media sportivi del continente hanno dato la notizia della firma dell’intesa, sottolineando come questa costituisca una cornice preziosa per la tutela dei professionisti del settore sia nelle loro attività in territorio africano sia nei campionati internazionali.

L’accordo crea un nuovo quadro di contrattazione internazionale tra il World Leagues Forum (Wlf), associazione che rappresenta 44 leghe calcistiche professionistiche nazionali che comprendono circa 1.100 club, e Fefpro, che rappresenta oltre 60.000 calciatori professionisti come dipendenti nell’industria calcistica internazionale, attraverso 66 sindacati nazionali dei giocatori in Africa, Americhe, Asia, Europa e Oceania. Alla cerimonia della firma ha assistito il Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), Guy Ryder, il quale ha sottolineato che “il calcio ha il potere di ispirare e unire persone di tutte le nazionalità e ceti sociali, indipendentemente dal sesso e dall’etnia. I calciatori devono essere tutelati dai principi e dai diritti fondamentali sul lavoro”.

La Gla stabilisce degli standard concordati collettivamente, con la convinzione che questi miglioreranno i rapporti di lavoro nel calcio professionistico e contribuiranno alla sua fattibilità e crescita. L’accordo fornirà una piattaforma per discutere le regole per proteggere la salute e la sicurezza dei giocatori e l’impegno a migliorare la rappresentanza e il coinvolgimento delle leghe nazionali, dei club membri e dei sindacati dei giocatori. L’accordo riconosce anche la necessità di una maggiore rappresentanza e considerazione per il calcio femminile, comprese le questioni relative alle competizioni nazionali, ai club e ai giocatori. Le trattative possono riguardare anche questioni come standard occupazionali, gestione delle commozioni cerebrali, misure per contrastare la discriminazione e il razzismo online e offline e altre forme di abuso.

Foto apertura: AFP

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