Sudan, scoperto il tesoro segreto (e misterioso) dell’ex presidente

di Marco Trovato

L’ex presidente del Sudan Omar al-Bashir, deposto nell’aprile del 2019, riceveva un finanziamento mensile e anonimo di 20 milioni di dollari. A rivelarlo è la commissione anti-corruzione sudanese. Il presidente della Commissione per la lotta alla corruzione e il recupero dei fondi del Sudan, Mohamed al-Fake, ha rivelato che è stato scoperto un conto intestato a Bashir dove venivano versati 20 milioni di dollari al mese dopo la secessione del Sud Sudan. Il finanziamento è stato ridotto gradualmente a 8 milioni di dollari, poi a 3 milioni. I finanziamenti sono stati interrotti solo dopo la deposizione del dittatore da parte dei militari il 3 aprile 2019, secondo quanto riportato dal quotidiano locale Sudan Akhbar. Si calcola, inoltre, che l’ex dittatore abbia accumulato una ricchezza che si aggira intorno ai 4 miliardi di dollari. La Commissione, tuttavia, non è ancora riuscita a risalire ai finanziatori che si celano dietro i versamenti milionari.

I FANTASMI DEL DARFUR

La conferma del ritrovamento del (misterioso) tesoro dell’ex presidente sudanese giunge assieme alla notizia che Ali Kosheib, leader della milizia Janjaweed ricercato dal 2007, apparirà per la prima volta il 15 giugno davanti al Tribunale penale internazionale (CPI) per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella provincia del Darfur. Lo ha annunciato oggi la stessa Corte. Kosheib, nato nel 1957, è stato uno stretto collaboratore di Omar al-Bashir, anche lui ricercato dal Tribunale internazionale e attualmente detenuto a Khartum. Ali Kosheib è stato arrestato dalla CPI martedì scorso dopo aver viaggiato volontariamente nella Repubblica Centrafricana. Attualmente è detenuto all’Aja. Il mandato di cattura è stato emesso nel 2007, e Kosheib è accusato di 50 capi di imputazione per crimini contro l’umanità e crimini di guerra presumibilmente commessi nel contesto del conflitto in Darfur tra il 2003 e il 2004, tra cui omicidi, stupri, saccheggio e tortura. Questa regione del Sudan occidentale è stata teatro dal 2003 di una guerra civile, caratterizzata da atrocità imputate alla milizia dei Janjawid. Un altro mandato di cattura era stato emesso nei confronti di Kosheib il 16 gennaio del 2018, che aggiunge tre nuove accuse di crimini di guerra (omicidio) e crimini contro l’umanità (omicidio e altri atti disumani) presumibilmente commessi a Deleig tra il 5 marzo e il 7 marzo 2004. Durante il conflitto scoppiato nel Darfur nel 2003 tra il governo centrale e gli insorti delle minoranze etniche, secondo le Nazioni Unite, sono state uccise 300mila persone e milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case.

Il Sudan è alle prese con una delicata fase di transizione verso la democrazia in una situazione economica molto fragile e problematica.  Per uscire dalla crisi avrà bisogno dell’appoggio della comunità internazionale. Gli Usa hanno riallacciato i rapporti diplomatici dopo decenni di embargo. Altri attori molto attivi con Khartoum: Cina, Turchia, Paesi arabi.

 

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