Sudan, “no ai reclutamenti nei gruppi in guerra”

di claudia
sudan

Vari gruppi di opposizione in Sudan si sono posizionati “equidistanti” sia dalle forze armate sudanesi (Saf) che dalle Forze di supporto rapido (Rsf), tra cui il Partito Comunista che ha esortato le tribù a resistere agli appelli per reclutare giovani nel conflitto, avvertendo delle conseguenze catastrofiche di un conflitto tribale.

In una dichiarazione, il Partito Comunista del Sudan ha invitato “le tribù e il popolo del Sudan a resistere alle richieste di reclutare i loro giovani per favorire una delle parti in guerra”, sollecitando l’immediata cessazione delle ostilità e sottolineando la necessità di “salvaguardare l’unità del Paese e impedire che la guerra degeneri in una guerra civile totale”.

Questa guerra è “fondamentalmente una lotta tra gli interessi del regime precedente e quelli che cercano un nuovo percorso”, ha affermato il Partito Comunista nel documento.

Altri gruppi, tra cui il Consiglio centrale delle forze per la libertà e il cambiamento, l’alleanza dei movimenti ribelli del Fronte rivoluzionario sudanese che ha firmato l’accordo di pace di Juba nell’ottobre 2020 e numerose entità politiche e civili, hanno tutti espresso il loro rifiuto della guerra e, in una dichiarazione di ieri, si sono posizionati “equidistanti sia dall’esercito sudanese che dalle forze di supporto rapido”, respingendo gli appelli del vicepresidente del Consiglio di sovranità, Malik Agar a sostenere le Saf nella guerra in Sudan e a rifiutare la neutralità dichiarata come soluzione per fermare la guerra in corso da alcuni funzionari governativi e membri del Consiglio.

Numerosi gli esperti che avvertono dei pericoli di un allineamento tribale, che potrebbe portare “verso un olocausto che colpirà non solo il Sudan”, ma anche Paesi confinanti come il Ciad, date le relazioni tribali e la sovrapposizione tra i due Paesi.

A giugno, i leader delle tribù di Beni Halba, Tarjam, Habaniya, Fallata, Misseriya, Taaysha e Rizeigat nel Sud Darfur hanno dichiarato il loro sostegno alle Rsf in una dichiarazione video. Successivamente, avevano aderito all’appello anche altre tribù più piccole.

Da parte loro, l’Agenzia stampa ufficiale sudanese e la pagina Facebook delle Saf continuano a “lodare il coraggio” delle tribù che si stanno mobilitando per sostenere l’esercito sudanese. Diverse tribù hanno organizzato speciali campi di addestramento come parte di questo sforzo di mobilitazione. 

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