Sudan | L’esercito presidia Khartoum

di Marco Trovato

L’esercito sudanese presidia in via precauzionale le vie di Khartoum. Oggi infatti si celebra l’anniversario della manifestazione, il 6 aprile 2019, che poi ha portato alla cacciata del presidente Omar al-Bashir. Lo riporta l’agenzia di stampa francese France Presse. Un anno fa,  decine di migliaia di manifestanti si erano riuniti davanti al quartier generale dell’esercito per chiedere a gran voce la cacciata di Bashir. Davanti alla pressione della piazza, e dopo mesi di manifestazioni, l’esercito destituì il deposta sudanese – che aveva governato il Paese con pugno di ferro per 30 anni – l’11 aprile.

Oggi i militari tornano nelle strade della capitale per scoraggiare manifestazioni da parte di nostalgici del vecchio regime. Ieri, informazioni di stampa hanno segnalato minacce di un colpo di Stato da parte dei sostenitori dell’ex presidente contro il governo di transizione attualmente in carica. L’esercito, tuttavia, ha smentito queste informazioni e il generale Amer Mohamed al-Hassan ha assicurato, attraverso una nota distribuita ai media, che non «c’è alcuna indicazione, né sospetto di un colpo di Stato». Ma il ministro dell’Informazione e portavoce del governo, Faysal Saleh, ha precisato alla televisione di Stato che il governo si sarebbe riunito con urgenza. «Il governo è al corrente delle informazioni di stampa sui movimenti dei membri dell’ex Partito nazionale del Congresso (il partito di Bachir)», ha spiegato Saleh.

L’anno scorso, a due mesi dalla cacciata del dittatore, i manifestanti si erano poi riuniti in sit-in davanti alla sede dell’esercito, chiedendo che il potere passasse nelle mani dei civili. Manifestazione dispersa il 3 giugno dalle forze di sicurezza. Decine di persone sono state uccise o ferite durante la repressione. Un’associazione di medici vicina ai manifestanti parlava di 128 morti. Il Sudan è diretto da un Consiglio sovrano composto da civili e da militari, costituito nell’agosto del 2019, per supervisionare la transizione politica per un periodo di tre anni. È stato formato, nel settembre scorso, un governo di transizione, con a capo Abdallah Hamdok, scampato ad un attentato all’inizio di marzo.

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