Sudan, 90 per cento dei media distrutti e smantellati

di claudia
giornalismo

Dallo scoppio della guerra in Sudan, quasi un anno fa, sono stati documentati 360 casi di violazioni contro i giornalisti e il 90% degli organi di informazione sono stati distrutti. Lo ha detto a Radio Tamazuj il segretario per le libertà dell’Unione dei giornalisti sudanesi, Iman Fadl al-Sayyid, spiegando che chi fa questo lavoro è sottoposto quotidianamente a molestie da parte delle parti in conflitto, le Forze armate sudanesi e le Forze di supporto rapido (Rsf).

La guerra “ha costretto i giornalisti a spostarsi, facendoli smettere di lavorare”, ha affermato. Secondo il sindacalista più del 90% dei giornalisti sono diventati disoccupati. “La guerra ha messo i giornalisti di fronte al dilemma tra il loro impegno nei confronti delle loro famiglie e il loro lavoro per trasmettere la verità e modellare l’opinione pubblica”.

Molti giornalisti sono stati arrestati in massa e non passa giorno senza che uno non venga fermato se si trova nelle zone controllate dalle parti in guerra, ha ggiunto Fadl. Ha poi sottolineato che sono state pubblicate liste con i nomi dei giornalisti, che li qualificano come sostenitori di una delle parti in conflitto. “I giornalisti sono una forza civile che chiede la fine di guerre e violazioni inutili”.

(foto di repertorio)

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