Sudafrica | Ramaphosa condanna la violenza sulle donne

di Valentina Milani
Sudafrica - Ramaphosa

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha condannato come «atti disumani» le violenze contro le donne che, secondo i dati riportati dalla polizia, sono salite alle stelle nel periodo di emergenza sanitaria da covid-19 che ha colpito duramente il Paese.

Una delle più terribili di queste violenze è stata quella di una donna incinta di otto mesi il cui corpo è di recente stato trovato pugnalato e appeso a un albero a Roodepoort, un sobborgo occidentale di Johannesburg.

«Sono rimasto profondamente turbato dall’aumento degli omicidi di giovani donne da parte degli uomini negli ultimi giorni», ha detto il presidente Ramaphosa.

Un’affermazione doverosa che necessita però di un programma concreto di tutela del genere femminile, considerando che, nella normalità (aldilà del peggioramento causato dal Coronavirus) in Sudafrica una donna subisce aggressioni sessuali ogni 36 secondi, il 40% degli uomini ha picchiato la propria compagna e un uomo su quattro ha commesso un reato sessuale.

 

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