Sudafrica: nazione arcobaleno, il Paese più diseguale al mondo

di Enrico Casale

Secondo un rapporto della Banca mondiale pubblicato pochi giorni fa il Sudafrica continua a essere il primo tra i paesi più diseguali del mondo. I ricercatori si basano in particolare sul coefficiente di Gini, che permette di misurare la distribuzione della ricchezza, applicato in 164 Paesi.

Già a fine gennaio la rivista Time aveva pubblicato in copertina una foto di una township di Johannesburg, titolando “la nazione più diseguale del mondo” e ora il rapporto della Banca mondiale certifica, con i numeri, quello che era evidente agli occhi di tutti: solo il 10% della popolazione sudafricana possiede l’80% delle attività finanziarie del Paese, ma questa non è l’unica disuguaglianza che frammenta la società sudafricana. Il gender gap resta un problema enorme, con le donne che in media guadagnano il 38% in meno dei loro colleghi maschi. Il rapporto si basa su dati raccolti prima dello scoppio della pandemia, cosa che fa quindi presagire che la situazione potrebbe essere persino peggiorata.

Le disuguaglianze, nel paese africano, sono dappertutto: sui salari e nella parità di genere, negli spazi sociali e abitativi, nel welfare e tra le etnie. Tra quelle che pesano di più, infatti, le disuguaglianze di opportunità ereditate dai sudafricani alla nascita sono al primo posto: il colore della pelle gioca ancora un ruolo cruciale “per il suo impatto sull’istruzione e sul mercato del lavoro” scrive il rapporto.

I Paesi vicini, come il Botswana o la Namibia, non se la passano molto meglio: l’Africa australe nel suo insieme è in cima alla classifica delle aree più diseguali del mondo.

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