Start-up africane, tra voglia di crescita e limiti strutturali

di claudia

Di Moges Andreoli – Centro studi AMIStaDeS

L’ecosistema africano delle start-up ha registrato una crescita e uno sviluppo significativi negli ultimi anni, grazie a una popolazione giovane e attenta alle tecnologie, all’accesso ai finanziamenti e al sostegno dei governi, che hanno favorito l’innovazione e la crescita economica. Sebbene permangano sfide, come gli ostacoli infrastrutturali e normativi, il potenziale di crescita e di impatto è significativo, rendendo l’Africa un polo stimolante e dinamico per le start-up.

Negli ultimi dieci anni, l’ecosistema delle start-up in Africa è cresciuto rapidamente. Il rapporto annuale stilato nel 2022 da Disrupt Africa, fonte informativa che si occupa di innovazione e tecnologia nel continente, conferma tale tendenza. Il documento afferma infatti che nell’anno in esame le start-up africane hanno raccolto più di 3 miliardi in finanziamenti, un aumento del 55% rispetto all’anno precedente. Cifra, quest’ultima, che il rapporto di Partech Ventures, società di venture capital, porta a 6.5 miliardi. La convergenza di shock esterni quali la pandemia di COVID-19, la guerra in Ucraina e le esternalità legate al cambiamento climatico hanno rallentato solo brevemente quello che sembra essere un settore in forte espansione. Invero, la pandemia COVID-19 ha anche evidenziato l’importanza della tecnologia e dell’innovazione in Africa, con le start-up che hanno svolto un ruolo fondamentale nel rispondere alla crisi. Ad esempio, la start-up nigeriana 54gene ha sviluppato una soluzione per i test COVID-19, mentre la piattaforma keniota di e-commerce Twiga Foods ha lanciato un servizio di consegna senza contatto.

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La crescita dell’ecosistema delle start-up in Africa può essere attribuita a diversi fattori. Senza dubbio, l’aumento della penetrazione di internet nel continente ha giocato un ruolo chiave. Nonostante solo il 22% degli africani abbia accesso ad internet, un numero sempre maggiore di persone è online e utilizza le piattaforme digitali per accedere alle informazioni, connettersi con gli altri e condurre affari. Questo ha favorito nuove opportunità per le start-up di sviluppare e scalare le proprie attività. Ulteriormente, tale accessibilità si lega agli evidenti fattori demografici che vedono l’Africa come il continente più giovane al mondo con oltre il 60% della popolazione di età inferiore ai 25 anni. Tale fascia demografica è esperta di tecnologia e sempre più connessa a internet, fornendo un terreno fertile per la crescita delle start-up digitali.

In concomitanza con questi fattori, a favorire l’incremento dell’ecosistema delle start-up in Africa è sicuramente l’aumento del numero di tech hub e incubatori in tutto il continente. Questi centri forniscono un ambiente favorevole alle start-up per crescere e accedere a finanziamenti, mentorship e opportunità di networking. Molti di questi si trovano nelle principali città africane, come Lagos, Nairobi e Città del Capo e hanno svolto un ruolo cruciale nel sostenere la crescita dell’ecosistema delle start-up. Inoltre, si nota sempre più una graduale crescita della classe media nel continente che crea un mercato di consumatori a cui le start-up possono rivolgersi con prodotti e servizi innovativi. Ancor più, come sottolineato dal rapporto della Banca per lo Sviluppo Africana Entrepreneurship and Free Trade – Towards a New Narrative of Building Reselience del 2021, molti governi africani, come ad esempio il Ruanda, riconoscono l’importanza della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica come motore di crescita economica e stanno implementando politiche e programmi per sostenere la crescita degli ecosistemi di start-up. Infine, nell’accelerare ulteriormente lo sviluppo delle start-up nel continente potrebbe giocare un ruolo determinante l’Accordo sulla Zona di Libero Scambio Continentale Africana. L’accordo, che mira a creare un mercato unico per beni e servizi in tutto il continente, dovrebbe incrementare il commercio intra-africano e creare nuove opportunità per le startup di espandere i propri mercati.

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Le sfide strutturali di un settore ancora allo stato embrionale

Tuttavia, l’ecosistema delle start-up in Africa è ancora relativamente acerbo e deve affrontare diverse sfide. Una delle sfide più limitanti è l’accesso ai finanziamenti. Nonostante l’aumento di questi nell’ultimo decennio, molte start-up fanno ancora fatica ad accedere ai capitali. Ciò è dovuto in parte alla carenza di investitori dal continente, soprattutto società di venture capital locali focalizzate su queste ultime e agli alti fattori di rischio che gli investitori percepiscono quando si tratta di investimenti in Africa. La mancanza di infrastrutture adeguate è, inoltre, un serio impedimento allo sviluppo di un forte settore tecnologico. Accesso limitato all’elettricità, alla connettività e ai trasporti rappresentano concreti ostacoli all’incremento organico delle start-up nel continente, in particolare nelle aree rurali. Anche le ostruzioni normative, come le lungaggini burocratiche e la corruzione, possono rendere difficoltoso per le start-up operare e crescere. Ulteriormente, le start-up africane devono affrontare la strutturale mancanza di competenze specifiche e formazione. Sebbene il pool di talenti in ambito tecnologico in Africa sia in crescita, c’è ancora una carenza di lavoratori qualificati che possano aiutare i prodotti africani a emergere e competere su scala globale.

Start-up ed imprenditori di successo in Africa

Secondo Disrupt Africa il record del più grande round di finanziamenti mai raccolto da una start-up africana è stato nuovamente battuto nel 2022, con la fintech nigeriana Flutterwave guidata da Olugbenga GB Agboola, che ha superato il proprio record del 2021 con una raccolta di 250 milioni di dollari a febbraio. A conferma del dinamico settore tecnologico in Nigeria segue la società di mobilità fintech Moove che ha raccolto 181,8 milioni di dollari nell’anno in questione, fondata dal duo Jide Odunsi e Ladi Delano entrambi nati e cresciuti in Inghilterra. La piattaforma egiziana MNT-Halan, condotta dai fondatori Mounir Nakhla e Ahmed Mohsen, con 150 milioni di dollari ha segnato la raccolta più generosa in Nord Africa che segue con l’app algerina Yassir (150 milioni di dollari) e la start-up tunisina di intelligenza artificiale InstaDeep (100 milioni). Il Kenya si conferma contesto in crescente espansione e lo suggeriscono i 120 milioni di dollari della start-up di retail-tech Wasoko e dai 75 milioni di M-KOPA, compagnia che si occupa di energia solare. La sudafricana Clickatell (91 milioni dollari) conferma il trend positivo nel paese.

Fonti

10 startup founders & CEOs to watch in 2022

https://africa.businessinsider.com/local/leaders/10-african-startup-founders-and-ceos-to-watch-in-2022/22kcm9v

Disrupt Africa, The African Tech Startups Funding Report 2022

https://disrupt-africa.com/wp-content/uploads/2023/02/The-African-Tech-Startups-Funding-Report-2022.pdf

Partech, 2022 Africa Tech Venture Capital Report

https://partechpartners.com/2022-africa-tech-venture-capital-report/#section1

54GENE

https://54gene.com/about-us/

African Development Bank (ADB), Entrepreneurship and Free Trade: Volume II – Towards a New Narrative of Building Resilience

https://www.afdb.org/ar/documents/entrepreneurship-and-free-trade-volume-ii-towards-new-narrative-building-resilience

Egypt’s MNT-Halan is Africa’s newest unicorn

https://qz.com/egypts-mnt-halan-is-africas-newest-unicorn-1850081583

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