Soyinka: “Nigeria a rischio implosione”

di claudia

I nigeriani non potranno celebrare un altro giorno della democrazia se il sistema di governo non sarà decentralizzato. Il premio Nobel Wole Soyinka ha fatto questa affermazione ieri, durante un’intervista rilasciata a Arise Tv e incentrata sul Democracy Day appena trascorso, che in molte città nigeriane si è trasformato in una giornata di contestazione.

Soyinka, che in passato aveva sostenuto Muhammadu Buhari ma adesso è uno dei suoi critici più puntuali, ha consigliato al presidente di ascoltare i nigeriani e di incominciare a agire contro le sfide che affliggono il paese e di smettere di fare discorsi o affermazioni perentorie.
“Se una nazione è in una scivolata suicida”, ha detto lo scrittore, “le persone che sentono di non meritare quel tipo di tuffo suicida hanno il diritto di dire che stanno scendendo da questo aereo prima che precipiti”, ha detto.

Quando è stato chiesto se la Nigeria potrà continuare a esistere come una nazione, Soyinka – che nei giorni scorsi ha ribadito la legittimità delle richieste di indipendenza – ha risposto: “Non so se continuerà a esserlo. Se non riuscirà a decentralizzarsi temo di no. Se la Nigeria non riesce a decentralizzarsi davvero e il più velocemente possibile, palesemente e non come retorica, allora la Nigeria non può stare insieme”.

“Ancora una volta, non è Wole Soyinka a dirlo”, ha proseguito lo scrittore. “Lo hanno detto tutti: lo hanno detto gli ex capi di stato; l’hanno detto i politici; lo hanno detto gli analisti; lo hanno detto gli economisti, e a volte ci stanchiamo. L’intera nazione sta per autodistruggersi e gli unici che sembrano non essersene accorti sono Buhari e il suo governo. Se non incominciano a ascoltare e agire, non celebreremo un altro Democracy Day l’anno prossimo”.

Soyinka è tornato quindi sulla questione dei pastori e del pascolo libero. “Prendete ad esempio la posizione dei governatori del sud sul pascolo aperto, almeno il 50 per cento di una nazione sta dicendo che non vogliamo più il pascolo aperto e poi qualcuno si siede ad Aso Rock e dice loro: sto dando istruzioni al mio procuratore generale di scovare una sorta di legge coloniale, che arbitrava tra agricoltori e pastori. Ciò significa che non sta ascoltando ciò che dice la gente, non sta ascoltando ciò che sta dicendo il governo che li rappresenta. Quando ascolto cose del genere, mi dispero davvero”.

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