Sahara occidentale – L’Ua nomina una troika per risolvere la crisi

di Enrico Casale

L’Unione africana ha deciso di nominare e sostenere, in accordo con le Nazioni Unite, una troika che si occupi dell’annosa crisi del Sahara occidentale. La decisione è stata annunciata al 31° vertice che si è tenuto a Nouakchott, in Mauritania, l’1 e il 2 luglio 2018.

Al vertice erano presenti una ventina di capi di stato. Tra essi mancava Mohammed VI, re del Marocco che, sebbene avesse assicurato la sua partecipazione, non si è presentato. Una mancanza evidente proprio perché era stata annunciata una discussione sul Sahara Occidentale in base a un rapporti appena pubblicato sull’annosa crisi che vive l’ex colonia spagnola. Va ricordato che l’Unione Africana è oggi l’unica organizzazione di cui entrambe le parti sono membri: la Repubblica democratica araba saharawi (Sadr) dal 1982, mentre il regno della Cheriferia è tornato nel 2017.

Proprio nel rapporto, presentato domenica alle delegazioni, il presidente della Commissione dell’Unione africana Moussa Faki Mahamat ha avanzato la proposta di nominare una troika composta dall’attuale presidente dell’Ua, dal suo predecessore e dal suo successore. Un gruppo di tre che sarà anche sostenuto dal presidente della Commissione dell’organizzazione. Ne faranno quindi parte il presidente ruandese Paul Kagame, i suoi omologhi guineani ed egiziani, Alpha Condé e Abdel Fattah al Sissi e Moussa Faki Mahamat.

Questo organismo africano sarà l’interlocutore delle Nazioni Unite. Tutte le decisioni relative alla gestione di questa crisi saranno prese da New York e non da Addis Abeba. L’Ua prende atto «della necessità che il suo approccio sia incluso nel contesto di un sostegno rafforzato agli sforzi delle Nazioni Unite». Ma i quattro rappresentanti saranno incaricati di spiegare i progressi del dossier ai capi di stato dell’Unione africana in occasione dei due vertici annuali.

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