Rd Congo, il disboscamento tra le cause principali dei danni delle piogge

di claudia
disboscamento

di Valentina Milani

Nell’est della Repubblica democratica del Cngo (Rdc), a quasi dieci giorni dalle inondazioni nel territorio di Kalehe, il bilancio delle vittime non è ancora definitivo. Un totale di 438 abitanti sono morti secondo le autorità ma centinaia di persone risultano ancora disperse.

La perdita di vite umane e la distruzione di case o campi si verificano quasi ogni stagione delle piogge in questa regione della Rdc. Già nel 2014, grandi frane avevano causato la scomparsa di diverse centinaia di persone a Rambira, un villaggio vicino alla zona colpita oggi.

Il disboscamento è una delle principali cause di questi disastri: gli altopiani di Kalehe vengono disboscati senza pensare alla riforestazione. Ad analizzare la situazione è Radio France Internationale (Rfi) che riporta le parole di Chance Muhindo Kafunga, coordinatore dell’Ong Environnement sans frontières. “Non ci sono quasi più alberi nella zona”, ha detto spiegando che “noi stessi abbiamo prodotto più di 270.000 piantine che abbiamo distribuito gratuitamente alla popolazione. Ma quando si va sul campo, si vede che c’è stato un rimboschimento nella zona costiera, ma non è stato fatto nulla negli altopiani”.

Rfi fa notare che la regione in questione è popolata principalmente da pastori e agricoltori ma che il numero di persone nella zona è in aumento anche perché il territorio di Kalehe ospita spesso sfollati. Negli ultimi mesi, gli abitanti del Nord Kivu in fuga dai combattimenti tra l’esercito e i ribelli dell’M23 si sono rifugiati qui.

Questa densità di popolazione aumenta la pressione sulla terra: sempre più terreni devono essere disboscati per sfamare la popolazione. Inoltre, il legno viene utilizzato per produrre il famoso makala, che in swahili significa “carbone di legna”. La carbonella viene utilizzata per cucinare perché nella zona non ci sono né elettricità né gas.

Nel territorio di Kalehe però le piogge sono abbondanti e i fiumi straripano regolarmente. Quando piove, dalla cima delle montagne fino al bordo del lago Kivu, dove si trovano le case, non c’è nulla che impedisca all’acqua e alle rocce di scendere lungo i pendii e di raggiungere il villaggio e causare danni.

Questo fenomeno è ben noto ai ricercatori che cercano di allertare gli abitanti circa i rischi di vivere questi territori. A volte vengono organizzate campagne di sensibilizzazione per convincere le persone a non insediarsi in queste aree ma spesso i risultati sono scarsi.

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