Mauritania: era fotografo di moda, ora vive nel deserto

di AFRICA
Mauritania, da fotografo di moda alla vita nel deserto

Incontrandolo oggi, nomade tra i nomadi in pieno Sahara, non si direbbe che Riccardo De Biase, noto come Yahya (Giovanni Battista), è stato un fotografo di moda nei ruggenti anni Ottata. Nato a Roma nel 1964, inizia come assistente del fotografo di star Francesco Escalar, prima di aprire il proprio studio e trasferirsi per alcuni anni a Los Angeles. Nel 1992 torna in Italia e inizia a occuparsi di reportage di viaggi: dalla Colombia all’Amazzonia, dal Messico alle Maldive, passando per tante località del Nord Africa. «Il deserto mi affascinava, ma proprio in quel momento stavo prendendo in gestione l’azienda agricola di famiglia a pochi chilometri da Orvieto. Una produzione di vini invecchiati venduta online in tutto il mondo».

Poi sopraggiunge la diagnosi: atassia cerebellare, malattia neurodegenerativa che provoca la progressiva scoordinazione motoria degli arti e disturbi alla vista e al linguaggio. La vita cambia radicalmente. «Il portafoglio non era più quello di prima e mia moglie mi ha mollato. Travagliato dal divorzio, nel 2006 mi prendo dieci giorni di vacanza nel posto più tranquillo che conoscessi: l’oasi di Chinguetti. Lì conosco un maliano che mi propone di aprire un ristorante in società».

In cerca di ritmi di lavoro più lenti, meno burocrazia, un ambiente più amichevole, Riccardo accetta e due anni dopo lascia Roma per trasferirsi in Mauritania: accompagna i turisti nel deserto con circuiti dedicati a chi voglia conoscere davvero la vita dei nomadi. Nonostante il progredire della malattia vive nell’oasi di Toungad, nell’Adrar, dove apre una sorta di “agriturismo sahariano” con la famiglia della nuova moglie Fatimatou, da cui ha due figli. «Alleviamo cammelle, dal cui latte produciamo sapone e derivati. Serviamo pesce fresco nel deserto. Tutto a una temperatura di oltre 40 gradi. Non è facile, ma evviva la vita!».

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(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)

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