Marocco: corruzione, ong denuncia manovra ministero Giustizia

di Valentina Milani
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Transparency Maroc, associazione marocchina per la lotta alla corruzione, ha reagito all’annuncio del ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, di introdurre un emendamento al procedimento penale volto a attribuire la competenza ad agire in tribunale nei confronti dei funzionari eletti esclusivamente al ministero dell’Interno. Secondo l’Ong, Ouahbi vuole “avviare un disegno di legge che impedisca alle organizzazioni della società civile di sporgere denuncia contro funzionari eletti sospettati di spreco e appropriazione indebita di fondi pubblici”.

L’associazione dice di aver “accolto con grande sorpresa e preoccupazione le dichiarazioni del ministro”. Vede questa mossa come “un nuovo indicatore che conferma la mancanza di volontà politica del governo di combattere la corruzione”.

“Ciò si aggiunge ai precedenti indicatori che si sono manifestati con il ritiro del disegno di legge che completa e modifica il codice penale includendo la criminalizzazione dell’arricchimento illecito, seguito dal ritiro del disegno di legge che regola l’occupazione temporanea di dominio pubblico dello Stato. Le dichiarazioni del ministro della Giustizia si collocano in un contesto caratterizzato da una diffusa corruzione sistemica nel nostro Paese e dal congelamento della strategia nazionale di contrasto alla corruzione”, denuncia Transparency in un comunicato diffuso a seguito di una riunione del comitato esecutivo.

Trasparency Marocco segnala anche “una violazione dei principi sanciti dalla Costituzione in merito al ruolo della società civile in termini di partecipazione dei cittadini e sostegno ai valori del buon governo e della lotta alla corruzione e al suo ruolo nel monitoraggio e nella valutazione delle politiche pubbliche ”. L’Ong condanna così le osservazioni del ministro e “deplora tutte queste affermazioni che esprimono l’indifferenza del governo di fronte al problema della lotta alla corruzione, anche l’incoraggiamento dei suoi beneficiari”.

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