Manifestazioni nel giorno dell’indipendenza a Tunisi

di AFRICA

Centinaia di manifestanti si sono riuniti ieri nel centro di Tunisi per chiedere migliori condizioni di vita. Le dimostrazioni sono avvenute in occasione delle celebrazioni del 63° anniversario dell’indipendenza tunisina.

La manifestazione pacifica è stata organizzata da numerosi gruppi per i diritti umani e da rappresentanti di diverse organizzazioni della società civile. Il momento principale della protesta si è svolto nel viale Habib Bourguiba, una delle strade principali della capitale tunisina, intitolato al leader della lotta per l’indipendenza e fondatore della Tunisia moderna.

I manifestanti trasportavano striscioni con vari slogan che riguardano i temi della giustizia, dell’istruzione, della salute e delle libertà.

Proprio ieri Il presidente tunisino Beji Caid Essesbsi ha pronunciato un discorso dalla forte connotazione politica in occasione della Giornata dell’indipendenza, ottenuta nel 1956.

Il capo dello Stato e fondatore del partito laico Nidaa Tounes ha lanciato un duro attacco al governo guidato dal primo ministro Youssef Chahed, peraltro a pochi mesi dalle elezioni parlamentari e presidenziali previste in autunno. «Il governo è stato formato senza consultare il presidente della Repubblica, in flagrante violazione della Costituzione», ha affermato Essebsi. «Il potere esecutivo è attualmente esercitato dal primo ministro e il presidente della Repubblica non ha alcuna responsabilità. Se il governo avesse svolto la sua missione, non avremmo avuto problemi, ma gli indicatori (economici) sono negativi», ha aggiunto il capo dello Stato tunisino, citando a tal riguardo il tasso di inflazione, l’aumento dell’indebitamento e il deficit della bilancia commerciale.

A tal proposito Essebsi ha chiesto infine di modificare la Costituzione per risolvere «differenze nell’interpretazione di alcuni capitoli» e dare più poteri alla presidenza. Negli scorsi mesi Essebsi si è scontrato con il primo ministro Youssef Chahed, dopo una disputa con Hafedh Caid Essebsi, figlio del capo dello Stato e segretario del partito Nidaa Tounes, che ha espulso Chahed e a settembre ha interrotto l’alleanza con il partito di ispirazione islamica Ennahda. A novembre Chahed ha formato un nuovo governo con Ennahda.

Ieri è stato anche annunciato che le elezioni legislative in Tunisia si terranno il prossimo 6 ottobre e quelle presidenziali il 10 novembre.

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