Mali, sette milioni dalle Nazioni Unite per far fronte alla crisi umanitaria

di claudia
sfollati

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha annunciato uno stanziamento di 7 milioni di dollari per rispondere alle urgenti necessità delle persone che vivono nel Mali centrale e settentrionale. Lo si apprende da un comunicato dell’organizzazione nel quale viene specificato che “questi fondi forniranno un’assistenza umanitaria vitale a 423.000 persone bisognose, tra cui sfollati interni, rifugiati e comunità ospitanti nelle regioni di Gao, Kidal e Mopti, colpite dall’insicurezza e da conflitti multiformi”.

Ocha riferisce che tra gennaio e dicembre 2022, gli spostamenti di popolazione sono aumentati soprattutto nel nord del Mali, con più di 72.500 nuovi sfollati a causa degli scontri tra gruppi armati rivali, dei conflitti intercomunitari su più fronti e delle operazioni militari delle forze armate maliane contro i gruppi armati non statali, soprattutto nelle regioni centrali (Mopti e Ségou) e settentrionali (Gao, Ménaka, Timbuctù, Taoudénit e Kidal) e in alcune parti del sud. I risultati della matrice dei movimenti della popolazione dell’agosto 2022 rivelano che su 263 siti valutati, gli sfollati vivono in condizioni precarie e lo scarso accesso ai servizi sociali di base li rende estremamente vulnerabili.

Il Coordinatore umanitario in Mali, Alain Noudéhou, ha apprezzato questo stanziamento d’emergenza come “espressione del rinnovato impegno della comunità internazionale a mobilitarsi e ad agire tempestivamente per garantire che l’assistenza umanitaria necessaria raggiunga ogni persona in difficoltà”. Nel contesto maliano, dove gli effetti del cambiamento climatico stanno aumentando la vulnerabilità delle popolazioni colpite dal conflitto, il Coordinatore umanitario ha dichiarato che continuerà “a chiedere ai partner tecnici e finanziari di mantenere l’impegno nei confronti del Mali, fornendo fondi più flessibili e complementari per la risposta umanitaria e lo sviluppo del Paese”.

Lo stanziamento del Cerf di 7 milioni di euro è destinato a innalzare il livello della risposta umanitaria d’emergenza in un contesto di aggravamento dell’impatto umano della crisi, quando è stato effettivamente ricevuto solo il 38% dei finanziamenti necessari per il piano di risposta umanitaria del 2022. “Grazie alla condivisione degli sforzi e alla razionalizzazione delle risorse, i partner umanitari sono riusciti a fornire assistenza multisettoriale a più di 3,5 milioni di persone in difficoltà”, si legge nel documento.

Istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2006, il Cerf è un meccanismo di finanziamento umanitario gestito dall’Ocha, che consente di rispondere in modo più rapido ed efficace alle esigenze vitali delle popolazioni colpite da disastri naturali, conflitti armati o crisi con scarsi finanziamenti.

Condividi

Altre letture correlate: