La sfida delle risorse minerarie, l’Africa occidentale vuole cooperare

di claudia
Miniera in Congo

di Andrea Spinelli Barrile

Armonizzazione e condivisione. Sono queste le due parole che ricorrono maggiormente nei vari interventi di ministri, esperti e altri stakeholder del settore estrattivo presenti alla quarta edizione del Forum Ecowas sulle miniere e gli idrocarburi (Ecomof) di Cotonou (capitale del Benin). Pur concordando sul valore aggiunto che l’attuazione delle strategie di armonizzazione e condivisione può creare in Africa occidentale, gli Stati africani hanno ancora diverse sfide da superare.

Secondo il viceministro delle miniere e delle risorse minerarie della Sierra Leone, Napoleon Umaru Koroma, è necessario armonizzare le leggi e le politiche nei settori estrattivi per promuovere il successo dei vari sforzi di creazione di valore nell’Africa occidentale. La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha sviluppato diversi testi a questo riguardo, inclusa la direttiva sull’armonizzazione dei principi guida e delle politiche del settore minerario della zona economica nel luglio 2009, e più recentemente, l’organizzazione ha lavorato su nuovi testi, tra cui un progetto di codice regionale minerario e petrolifero, nonché un progetto di regolamento comunitario sull’estrazione artigianale e su piccola scala, nonché la strategia per la sua attuazione.

L’obiettivo dichiarato di questo lavoro, che è in linea con diverse raccomandazioni contenute nella African mining vision adottata dall’Unione Africana (Ua), è quello di “correggere i principali squilibri tra imprese straniere e Stati nella distribuzione delle risorse derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali”.

L’altro ambito di cooperazione più volte menzionato nel corso del Forum Ecomof 2024 riguarda la condivisione degli sforzi per creare valore aggiunto nei settori estrattivi di tutti i Paesi della sub-regione: “Condividere significa mettere insieme risorse per raggiungere un obiettivo. Se un Paese ha una miniera e un altro ha competenze, i due possono mettere in comune le proprie risorse per ottenere risultati”, ha detto all’Agenzia Ecofin Bayaornibè Dabiré, direttore dell’energia e delle miniere della Commissione Ecowas.

Per il ministro dell’Energia, dell’Acqua e delle Miniere del Benin, gli stati africani devono pensare e lavorare su come i paesi che non sfruttano ancora determinate risorse minerarie possano trarre vantaggio dall’esperienza dei loro vicini che lo fanno: le difficoltà del Benin, che non è ancora riconosciuto come un grande Paese minerario, sono un esempio perfetto per comprendere l’importanza del pooling.

In Benin occorrono dai 6 ai 7 mesi per avere i risultati delle analisi dei campioni minerari inviati in Burkina e Ghana. Per ridurre questo tempo a 3 mesi, questi campioni devono essere inviati in Marocco: se vengono messe in atto buone strategie di pooling, i paesi dell’Africa occidentale possono essere più efficienti.

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